sabato 10 ottobre 2015
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A meno di due mesi dall’inizio del giubileo, «la capitale ha la certezza solo delle proprie macerie». Lo scrive L’Osservatore Romano in un articolo dedicato alle dimissioni di Marino. Il sindaco, aggiunge il quotidiano d’Oltretevere, «è caduto sotto i colpi di un’inesorabile serie di episodi che, a seconda dei casi, sono stati quanto meno qualificati come gaffes, gesti francamente inopportuni o superficialità. Lo stesso Renzi – si fa notare – era intervenuto nei mesi scorsi per sollecitare un cambio di passo e cominciare a ricostruire». L’Osservatore enumera poi i mali della città: «infiltrazioni mafiose anche nel sistema degli appalti», «velo oscuro sopra la gestione e la raccolta dei rifiuti e delle discariche mentre è evidente quanto i monumenti di Roma siano stati deturpati dai chioschi dei venditori ambulanti». Mancata efficienza di «alcuni servizi essenziali, a partire dai trasporti pubblici». E la manutenzione delle strade. «Ma, sopra a tutto – conclude –, c’è una sola grande certezza: Roma davvero non merita tutto questo». Dai microfoni della Radio Vaticana, poi, il vescovo ausiliare Giuseppe Marciante chiede a chi di dovere di «dire con chiarezza come stanno le cose, perché la gente penso che ci abbia capito veramente poco sul perché Marino se ne siano andato, perché abbia dato le dimissioni». Infine un editoriale del Sir, a firma del direttore Domenico Delle Foglie, afferma: «La capitale ha bisogno disperato di una classe dirigente figlia della migliore politica». Anche perché «un disastro nell’accoglienza per il Giubileo di Roma ci infangherebbe tutti».
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