mercoledì 29 gennaio 2020
Sono 403 le vite salvate dal mare e dall'orrore della Libia. Tra loro scesi a terra anche una decina di ustionati. Open Arms e Alan Kurdi sono in attesa di ricevere istruzioni per un porto sicuro
Approdano a Taranto i profughi della Ocean Viking

Ansa

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Dopo il via libera del Ministero degli interni sono cominciate stamani al molo San Cataldo del porto di Taranto, le operazioni di sbarco dei 403 profughi a bordo della Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere. Si tratta di 216 uomini, 149 minori e 38 donne. Le loro condizioni di salute sono giudicate buone ma tra le persone scese a terra ci sono anche dieci ustionati (non gravi) perché hanno viaggiato per quattro giorni, senza potersi muovere, a contatto con i motori e i serbatoi di carburante dell'imbarcazione. Il trasferimento dei profughi all'hotspot ubicato nel porto non si sono ancora concluse.

Ma l'odissea continua. L'ultimo salvataggio in mare è avvenuto dell'alba di ieri: 102 migranti recuperati al largo della Libia dalla nave della Ong spagnola Open Arms, che nella tarda serata di lunedì ne aveva salvati altri 56 appena tornata in azione dopo la riparazione di un guasto al motore. Nell'ultimo fine settimana le partenze dalla Libia in guerra si sono moltiplicate e i soccorsi sono stati ben 8, sei conclusi da navi umanitarie e due da Malta, con una decisa impennata degli sos raccolti e smistati da Alarm Phone.

Una donna con gravi ustioni da carburante era stato evacuata lunedì dalla nave Ocean Viking e trasportata a Malta in elicottero con i suoi 3 bambini in ospedale. La donna era stata salvata nelle ultime 72 ore assieme ad altre 183 persone nelle ultime due operazioni di salvataggio effettuate dalla Ocean Viking: a 80 chilometri dalla Libia (102 persone) e in acque Sar maltesi (82). E ora sono 407 le persone soccorse che si trovano a bordo della nave di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere, in attesa di ricevere istruzioni per un porto sicuro di approdo. Tra loro ci sono anche 12 donne incinte. "Le imbarcazioni che abbiamo soccorso erano sovraffollate: rischiavano di ribaltarsi o di imbarcare acqua. Le persone a bordo erano state lasciate a loro stesse, ore e ore in mare senza assistenza" ha spiegato in un tweet Frédéric Penard, direttore delle operazioni di Sos Mediterranee.

"È terribile vedere questi bambini da soli e soprattutto ascoltare ciò che è accaduto loro durante il viaggio in Libia": aveva spiegato sempre lunedì Aloys Vimard, coordinatore di Msf a bordo della Ocean Viking.

Sos Mediterranee / Medici senza frontiere


Sos Mediterranee / Medici senza frontiere

Sos Mediterranee / Medici senza frontiere

Altre 16 persone sono state invece recuperate dalla Alan Kurdi, la nave della ong Sea Eye: si tratta del secondo salvataggio della Ong e per questo adesso a bordo della Sea Eye ci sono in tutto 78 persone.

Nei giorni precedenti, dall'inizio del nuovo anno, la Ocean Viking aveva soccorso, sempre al largo della Libia, altri 39 migranti che sono stati poi portati a Pozzallo. Prima ancora altre 42 persone erano state salvate dalla Sea Watch 3 mentre si trovavano su un barcone nella zona di ricerca e soccorso di competenza di Malta.

La procura di Agrigento ha chiesto l'archiviazione dell'indagine sulla nave Mare Jonio

La Procura di Agrigento ha chiesto l'archiviazione dell'indagine sul caso della nave Mare Jonio della ong Mediterranea Saving Humans. Nel fascicolo sono indagati il capo missione Luca Casarini e il comandante della nave Pietro Marrone. Spetterà al gip decidere sulla richiesta della procura. I due sono indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e il mancato rispetto di un ordine dato da una nave militare.

Nel marzo 2019 il comandante Marrone non aveva obbedito all'alt intimato dal pattugliatore della Guardia di finanza, per spegnere i motori quando la nave Ong si trovava di fronte all'isola di Lampedusa (Ag). Casarini era stato indagato qualche giorno dopo a seguito di un interrogatorio, durato 7 ore, come persona informata sui fatti. Sarà adesso il gip a decidere sulla richiesta della Procura.

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