giovedì 22 febbraio 2024
La vittima lavorava per una ditta esterna impegnata nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra, in provincia di Avellino. Stop immediato degli altri lavoratori. «Fermare questa strage silenziosa»
Le forze dell'ordine davanti allo stabilimento Stellantis dopo la tragedia

Le forze dell'ordine davanti allo stabilimento Stellantis dopo la tragedia - Ansa

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Non si arresta la tragica contabilità dei morti sul lavoro. E mentre sono ancora al vaglio della magistratura le cause che hanno provocato il crollo nel cantiere Esselunga di Firenze, dove hanno perso la vita cinque operai e altri tre sono rimasti gravemente feriti, in Campania si è consumata l'ennesima tragedia. È successo nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra, in provincia di Avellino, dove un operaio di 52 anni, Domenico Fatigati, dipendente di una ditta esterna con sede legale a Foggia, è morto schiacciato da un macchinario. L'uomo, un tecnico manutentore, stava lavorando nel reparto basamento motori ed è rimasto incastrato nel macchinario durante un intervento di manutenzione. Immediato l'allarme dei compagni di lavoro, ma per il tecnico non c'è stato nulla da fare: è morto durante i tentativi di liberarlo da parte dei sanitari del 118. La Procura di Avellino ha aperto un'inchiesta, mettendo sotto sequestro il macchinario e l'area dello stabilimento. Quello di Domenico Fatigati è soltanto l'ultimo nome della lista, già molto lunga, delle vittime del lavoro in queste prime settimane del 2024. Secondo l'Osservatorio nazionale morti sul lavoro di Bologna, dall'inizio dell'anno al 17 febbraio si sono contati 148 incidenti mortali sul lavoro, che salgono a 194 se si aggiungono anche i morti in itinere, cioè lungo il tragitto casa-lavoro e viceversa.

Immediata la decisione di scioperare, per l'intera giornata, da parte dei lavoratori della Stellantis. A proclamare l'agitazione le segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic ed Uglm di Avellino e le Rsa dello stabilimento irpino. «Un lavoratore che aveva lasciato casa sua per poter svolgere la sua attività - si legge nella nota della Rsa - non tornerà più a casa sua».

Le rappresentanze sindacali sono intervenute anche chiamando in causa l'esecutivo. «Chiaramente saranno gli organi competenti ad accertare la dinamica dell'infortunio mortale di oggi, ma questa strage silenziosa di morti sul lavoro deve essere fermata.
Il governo e il sistema delle imprese - osservano i sindacati - devono assumersi le proprie responsabilità».

Lo stabilimento irpino, con quasi 1.800 dipendenti, dopo un lungo periodo di cassa integrazione, attende il rilancio produttivo dopo l'annuncio da parte di Stellantis di voler produrre in Irpinia i motori per tutta la gamma dei veicoli commerciali leggeri del gruppo multinazionale. Il 14 febbraio scorso, si era registrato un altro incidente mortale sul lavoro in provincia di Avellino: un magazziniere di 35 anni, Isidoro Di Lorenzo, aveva perso la vita in un deposito di prodotti farmaceutici di Monteforte Irpino candendo da un'altezza di tre metri.


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