
La procura di Firenze ha aperto un'inchiesta sulla morte dei tre anziani in Rsa a causa di un focolaio di gastroenterite. L'ipotesi di reato è "adulterazione o commercio colposo di sostanze alimentari", ma si indaga anche per omicidio colposo. In tutto, gli intossicati sono 114, distribuiti in quattro Rsa di Firenze e della provincia. Al momento non risultano indagati, la procura ha disposto accertamenti di polizia giudiziaria. La Asl ipotizza una sospetta "tossinfezione alimentare", perciò i tecnici hanno campionato quattro alimenti reperibili (passato di carote, verdure, coniglio e patate, pizza) già sottoposti ad analisi microbiologiche. Inoltre ha acquisito documenti e materiali, anche riguardo alle forniture esterne di alimenti alle cucine, come surgelati e prodotti a scadenza. Dopo il riscontro di alcune "criticità" il centro di cottura dei pasti a Pelago, che rifornisce tutte le strutture, è stato chiuso. Sereni Orizzonti spa spiega di aver incaricato per "ogni verifica un perito biologo" e rivendica che "tutte le procedure Haccp sono state correttamente seguite ed il nostro personale, che opera da molto tempo nel centro cottura, è in possesso di tutti i titoli e della formazione necessari". Inoltre "le analisi microbiologiche sulla cucina e sul cibo, da noi svolte un mese fa a Pelago, non avevano rilevato la presenza di alcuna anomalia".
"Non conosciamo le effettive cause dei sintomi accusati dagli ospiti, aspettiamo i risultati dei test microbiologici ordinati sul cibo e sugli anziani coinvolti. Da un primo audit interno emergerebbe che le procedure aziendali siano state rispettate e l'ipotesi più probabile è al momento una contaminazione all'origine di qualche prodotto alimentare, consegnato da fornitori esterni" ha dichiarato l'ad di Sereni Orizzonti spa, Gabriele Meluzzi.
"Ci tengo a sottolineare che per l'azienda il benessere degli anziani è il pensiero primario. Già da lunedì abbiamo provveduto alla somministrazione di nuovi pasti sostitutivi controllati, attraverso un fornitore esterno", prosegue Meluzzi, "anche le ultime analisi microbiologiche di routine effettuate un mese fa su cibo e cucina di Monsavano, da parte di una società accreditata a livello nazionale, hanno evidenziato una situazione conforme agli standard qualitativi", inoltre "le procedure aziendali sono rigorose e per quanto ci risulta dai dati fino ad ora disponibili, sono state rispettate" e "il personale di cucina è adeguatamente formato ed ha una lunga esperienza, elementi avvalorati dai feedback positivi di familiari e ospiti".
"Nel frattempo - evidenzia Meluzzi - abbiamo inviato un'indagine interna nominando una equipe di esperti, e collaboriamo con le autorità per fare chiarezza sulla vicenda".