martedì 10 ottobre 2017
La richiesta arriva dal "padre" del testo, il capogruppo del Pd Rosato: «Provvedimento da approvare o bocciare in blocco». M5S, MdP e FdI insorgono
Governo chiede la fiducia sul Rosatellum. Bagarre in aula
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La legge elettorale approda in aula alla Camera ed è bagarre. Il colpo di scena arriva dal capogruppo del Pd, Ettore Rosato, che dà il nome alla nuova proposta, il “Rosatellum” (due terzi dei seggi di ciascuna delle due Camere assegnati con il sistema proporzionale, un terzo con sfide uomo contro uomo nei collegi, ispirate al sistema maggioritario).

«Dopo una riunione con la maggioranza ho chiamato il premier Gentiloni per riferirgli che dalla valutazione dei gruppi che formano la maggioranza è emersa l’opportunità che si proceda con un voto di fiducia», Rosato dà l’annuncio ai giornalisti. Il timore viene dalla possibilità di veder adottato il voto segreto, come consente il regolamento della Camera, solo che lo chiedano trenta deputati o un capogruppo. E il governo ha posto la fiducia alla Camera. A comunicarlo ai deputati è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro

CHE COSA È IL ROSATELLUM E COME FUNZIONA

L’accordo tra Pd, Forza Italia, Lega e Alternativa popolare appare comunque sempre più blindato

Rosato spiega che questa è una valutazione condivisa anche da Forza Italia e Lega «perché il testo va preso così com’è e non a pezzettini», con il rischio di affondare la legge, come già accaduto per il precedente Tedeschellum saltato per un emendamento riguardante il Trentino Alto Adige bocciato a voto segreto. «Noi la chiamiamo ed è una fiducia tecnica. Il voto segreto è uno strumento regolamentare che viene usato in modo improprio su una legge elettorale». Al Senato, ad esempio, in questi casi non è previsto, e se la legge passerà alla Camera, a Palazzo Madama (nonostante i numeri più ridotti a favore della proposta) sarebbe una corsa in discesa, dall’esito scontato. «Questa è l’ultima opportunità per avere una legge elettorale e vogliamo evitare, a poche settimane dal voto, qualche tranello», conclude Rosato

Il governo ha ragionato su ben tre questioni di fiducia, in alternativa a un maxiemendamento mirante a neutralizzare la portata dei circa 200 emendamenti presentati. La fiducia sarà posta sui primi tre articoli, che sono il “cuore” della proposta. Ma alla Camera il voto di fiducia non basta per approvare un provvedimento. Il regolamento prevede comunque un voto finale sul complesso del testo che, sulla legge elettorale, è segreto. Ma si tratterà a quel punto di una scelta politica, unica e sola, e si eviterebbe, con le fiducie, di disseminare il terreno di mine e bucce di banana su decine di emendamenti, in grado ognuno di essi di far saltare il provvedimento in caso di voto negativo, anche per meri calcoli di bottega del singolo parlamentare circa la convenienza o meno della singola previsione nella prospettiva della possibile rielezione.

Quindi, ricapitolando, ci saranno tre voti di fiducia.
Due sono previsti per domani mercoledì (il primo, sull'articolo 1 della legge, è in programma alle 15.45) e uno per giovedì. Teoricamente i voti favorevoli dovrebbero essere 444 su 630, ma se si andasse al voto segreto la "maggioranza" favorevole a questa legge elettorale potrebbe "restringersi".

Furibondi i 5 Stelle, ma anche Mdp e FdI

«Fiducia su legge elettorale è atto eversivo e incostituzionale fatto da chi ha paura dei suoi. Gentiloni si opponga e Mattarella intervenga!», scrive su Twitter Danilo Toninelli, deputato M5S che segue il settore rifome e legge elettorale. Mentre Luigi Di Maio parla di «atto eversivo» e preannuncia reazioni «durissime». Ma dal Quirinale trapela la volontà di non interferire in quella che si considera una normale dialettica parlamentare.

«Una vergogna, un atto indegno», anche per il segretario di "Possibile" Pippo Civati. «Mettere la fiducia sulla legge elettorale a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere è oltre i limiti della democrazia», scrive su Facebook il coordinatore nazionale di Articolo Uno–Mdp Roberto Speranza. «Qui si sta scherzando col fuoco», aggiunge. Dura anche FdI che, in contrapposizione con gli alleati di centrodestra, con Fabrizio Rampelli parla di «impudicizia».



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