mercoledì 13 maggio 2015
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Di seguito il punto di vista di alcune associazioni dei genitori sulla riforma della scuola in discussione, dopo l'incontro avuto a Roma con il governo. Age “Con l’incontro oggi tra governo e genitori a Palazzo Chigi sulla riforma della scuola si afferma per la prima volta il diritto di cittadinanza dei genitori nella Buona Scuola - dichiara Fabrizio Azzolini, presidente dell’Age (Associazione italiana genitori, dopo l'incontro di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi tra genitori e governo sulla riforma della scuola -. Con il governo c’è stato un ascolto sereno e costruttivo: confidiamo che le famiglie siano veramente nella scuola a pieno titolo, perché la scuola non è dei sindacati, ma prima di tutto degli studenti e dei genitori. Per questo motivo siamo contrari al blocco degli scrutini, perché è una forma di protesta contro gli alunni”. “Al ministro dell’istruzione Stefania Giannini e ai rappresentanti del governo presenti – prosegue Azzolini - abbiamo ribadito che i genitori devono poter svolgere il loro ruolo all’interno dell’istituzione scolastica, mediante gli Organi Collegiali. Pertanto confidiamo nell’emendamento approvato dalla Commissione Cultura della Camera con cui al Consiglio d’istituto viene restituito il compito di organo di indirizzo e controllo di tutta l’azione della scuola”. “Alla scuola - ripete Azzolini - non serve un dirigente scolastico con ampi poteri, ma un dirigente capace di coordinare e gestire gli Organi Collegiali, vera fucina del Progetto Educativo/formativo”. “Altro punto molto delicato e controverso è la possibilità per il Preside di scegliere i docenti – aggiunge il presidente dell’Age -. Quale serenità ed autonomia del docente, se la sua vita lavorativa dipende dalla discrezionalità del preside? Anche perché spiegare i criteri della selezione non è difficile. La premialità dei dirigenti scolastici sembra posta come necessità per una garanzia di efficienza. Quando, invece, è l’insegnante che andrebbe valorizzato e premiato”. “L’emendamento al Ddl che - osserva Azzolini - ha introdotto il Comitato di Valutazione è ciò che da sempre abbiamo auspicato per la presenza di insegnanti e genitori e, nella secondaria di secondo grado, anche degli studenti. Vale il principio che chi offre un servizio non sia egli stesso a dover valutarne la qualità, ma chi, invece, il servizio lo riceve, cioè studenti e genitori”. “Il POF - sottolinea Azzolini -, strumento fondamentale che detta tutta l’azione formativa della scuola curricolare ed extra curricolare deve essere condiviso con i genitori, cui è fatto obbligo dare il proprio contributo”. “Altro punto fondamentale - spiega - è il consenso informato dei genitori per ogni attività extra curricolare. Si eviterebbe in questo modo anche che la scuola diventasse terreno di scontro sulla teoria del gender”.  “La Buona scuola – nota Azzolini -, se deve puntare alla qualità dell’azione educativo/formativa, deve contemplare la riduzione degli alunni nelle classi”, insiste l’Age. “L’utilizzo di personale di ruolo in classi di concorso di cui non si ha l’abilitazione - conclude Azzolini -, potrebbe non garantire una qualità dell’azione didattico-formativa”. Agesc Nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi, con la presenza dei Ministri Giannini e Boschi, rispettivamente Istruzione e Riforme costituzionali, l'Agesc (Associazione Genitori Scuole Cattoliche), rappresentata dal presidente nazionale Roberto Gontero, "è intervenuta manifestando apprezzamento per il dialogo-confronto costantemente aperto dal Governo con tutti i soggetti sociali, in particolare i genitori, che rappresentano la parte più ampia della società civile costituita dalle famiglie". "Dialogo e confronto - continua un comunicato dell'Agesc - apprezzati grazie all'accoglimento di alcuni dei suggerimenti proposti dalle associazioni dei genitori, quali: allargamento delle detrazioni fiscali alle secondarie di 2° grado; certezza della percentuale del  5 x mille riservato a tutte le scuole pubbliche statali e paritarie; apertura del Portale del Ministero agli studenti delle paritarie; riferimento ai percorsi di Istruzione e Formazione professionale dei Centri accreditati; allargamento a tutte le scuole dell’infanzia del sistema integrato da 0 a 6 anni; diminuzione delle deleghe al Governo, quindi minore centralismo". Il presidente Gontero ha sostenuto che "si può e si dovrà fare di più per innalzare il tetto di spese detraibili, perché la cifra non sia simbolica ma diventi un aiuto concreto soprattutto per dare effettiva libertà di scelta alle famiglie meno abbienti e con più figli; lo stesso dicasi per il sostegno agli alunni disabili nelle paritarie". Concludendo l'intervento Gontero ha sottolineato come "un sistema scolastico autenticamente europeo non possa più prescindere dal potenziamento della valutazione della scuola in generale e dei suoi docenti in particolare". L'Agesc propone  inoltre di realizzare una “sperimentazione dell’autonomia” per scuole statali e paritarie che mettano in cantiere progetti innovativi. "Dunque l'Associazione ritiene che il Disegno di Legge sulla 'buona scuola' sia una possibilità preziosa da non sprecare, e soprattutto da non vanificare con gesti di burocrazia che tendono a nascondere reali disuguaglianze ed a impedire effettiva libertà di scelta educativa ed autonomia di gestione.  Libertà ed autonomia che vanno garantite sia alla scuola, statale o non statale, comunque pubblica, che a genitori e insegnanti".
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