sabato 4 luglio 2015
L’inutile strappo del sindaco Doria. Giuristi cattolici all’attacco: atto nullo e contrario al nostro ordinamento.
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Il Comune di Genova ha trascritto il primo “matrimonio” celebrato all’estero tra persone omosessuali. La trascrizione è stata effettuata dal sindaco Marco Doria che ha registrato l’atto di due genovesi di 34 e 43 anni che si erano “sposati” a Londra. L’annuncio è stato fatto nel messaggio di saluto che il sindaco ha inviato alla vigilia dello “Human Pride”, il corteo organizzato dal Coordinamento Liguria Rainbow che si svolge oggi. Nonostante le giustificazioni addotte dal primo cittadino («La trascrizione degli atti di matrimonio validamente celebrati all’estero è dovuta per legge »), l’atto del sindaco non ha alcun valore legale, come precisa  l’avvocato Enrico Bet, presidente dell’Unione Giuristi Cattolici di Genova. «Siamo di fronte ad un atto nullo ed inutile », ha affermato Bet. «Si tratta dell’ennesimo tentativo demagogico – aggiunge il giurista – perché tali trascrizioni non hanno al momento alcun effetto nel nostro ordinamento e, anzi, sono contrari al nostro ordinamento ed alla legge italiana non avendo alcun riconoscimento giuridico ed alcun valore legale». Bet ha anche ipotizzato che si possa ripetere il “flop” già registrato in seguito all’istituzione del registro delle unioni civili che, istituito a Genova due anni fa, ad oggi ha visto l’adesione soltanto di 65 coppie. Tra queste quelle omosessuali sono la minoranza (12 gay ed 11 lesbiche).
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