giovedì 3 maggio 2018
Giulia Sauro è la prima ragazza con sindrome di Down a laurearsi all'Università Orientale di Napoli. I suoi genitori orgogliosi: ora speriamo che possa lavorare, dando un senso al proprio impegno
Studentessa Down si laurea con 110 e lode
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Si è laureata a marzo in Scienze politiche con 110 e lode: è Giulia Sauro, 33enne napoletana con sindrome di Down e proprio in questi giorni la sua storia è balzata agli onori della cronaca dopo gli incontri che la neolaureata aveva avuto nei giorni scorsi con il sindaco Luigi de Magistris e con il presidente della Regione Vincenzo De Luca.
Il governatore l'ha definito "un esempio di intelligenza, forza di volontà e coraggio", mentre il sindaco sottolinea che quello di Giulia è "il terzo caso in Italia di persona Down a ottenere il titolo accademico".

Giulia ha conseguito il titolo all'Università Orientale di Napoli, con una tesi sulla Rivoluzione Francese, relatore lo storico Luigi Mascilli Migliorini. La sua tesi le è valsa 110, la lode e il bacio accademico. Studentessa del corso di studi europei, con un curriculum sull'identità dell’Europa, Giulia è iscritta al Sod, lo sportello di orientamento disabili dell’Orientale, dal 2008. Sempre al Sod ha svolto un tirocinio e ha partecipato al progetto “tutorato alla pari” per affiancare una studentessa nel percorso di studio di un esame curricolare.

«Sono emozionato. Per Giulia è stato un bellissimo traguardo che ha raggiunto grazie alla sua determinazione» spiega Achille Sauro, il papà di Giulia al Mattino di Napoli. Un percorso di studi universitario, quello compiuto da Giulia, che la sua famiglia «ha seguito con attenzione» ma che - precisa il papà - è stato possibile «anche grazie alla grande disponibilità dell'ateneo» e all'apposito sportello per gli studenti che hanno una diversa abilità.

Lo sportello, come riferisce il delegato Giuseppe D'Alessandro, docente di Storia della filosofia, ha lavorato per dare una risposta a circa 120 studenti con una diversa abilità. Ora che Giulia è riuscita a laurearsi, i genitori sperano che «possa trovare un'occupazione - conclude il padre - non per una questione economica ma per dare un senso all'impegno che Giulia ha profuso in questi anni».

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