Marco Impagliazzo con la nuova edizione di Dove - Fotogramma
Sergio dormiva in piazza Vittorio Emanuele, a due passi dalla stazione Termini di Roma. La mensa della Comunità di Sant’Egidio lo ha salvato. Ora non vive più in strada. Si gode la pensione, ma guai a dire che si sta riposando. «Il mio lavoro adesso è aiutare gli altri», ci tiene a sottolineare. Mentre parla, stringe forte la trentacinquesima edizione di “Dove mangiare, dormire, lavarsi” la cosiddetta “Guida Michelin dei poveri”, di cui si serve per tendere la mano a chi è in difficoltà. Come qualcuno a suo tempo l’ha offerta a lui. Senza chiedergli nulla in cambio. Il volume è stato presentato ieri nella Capitale dal presidente di Sant’Egidio Marco Impagliazzo. Sarà distribuito in tutte le parrocchie e sarà scaricabile dal sito della Comunità. Si tratta di 282 pagine di indirizzi utili per chi vive in strada, arricchite da informazioni relative ai plessi sanitari, ai luoghi di ascolto e orientamento, ma anche sociali e anagrafici. «Più poveri, ma anche più soli», è il tema della conferenza stampa. «Un italiano su dieci è in condizioni di povertà assoluta, mentre il quaranta per cento degli ultrasettantenni vive da solo», i dati allarmanti dell’Istat e della Caritas ricordati da Impagliazzo. Che ha parlato delle misure da mettere in campo per arginare l’emergenza.
Tra tutte, l’implementazione della Legge 33. «Chiediamo al Ministero della Salute di accorciare i tempi di progettazione», ha detto il presidente di Sant’Egidio. La misura, come ricordato dallo stesso Impagliazzo, è stata già approvata, finanziata e prevede: «L’assistenza domiciliare integrata, cioè sociosanitaria per gli anziani, i ricoveri protetti, quando gli anziani escono dalle case di cura, ma soprattutto la creazione di reti di prossimità nei quartieri, perché chi è solo possa accedere più facilmente ai servizi». Luoghi essenziali, ha evidenziato il presidente, «per fornire assistenza concreta alle persone in difficoltà attraverso gli assistenti sociali e strutture integrate, sul modello delle Case dell’Amicizia di Sant’Egidio». È preoccupante, ha aggiunto, «la grande riduzione di luoghi di aggregazione».
Secondo Impagliazzo, «oggi ci sono tanti ostacoli, che non sono solo economici, ma anche tecnologici e burocratici». Per molti immigrati, ha sottolineato, «è fondamentale superarli». Da qui l’invito agli enti locali e allo Stato a «fare la propria parte, avvicinandosi di più ai cittadini poveri». Non dimenticando, però, la necessità di «una sinergia». Anche per affrontare l’emergenza freddo. «È fondamentale - ha detto - che molte realtà, sia cattoliche sia laiche, si mobilitino, perché i posti delle tensostrutture per i senzatetto sono sempre insufficienti».
Anche in questa prospettiva si muove la nuova edizione della guida. «È il frutto di un lavoro che Sant'Egidio fa con tante associazioni di volontariato - ha spiegato il presidente -. Il volume offre dei punti di riferimento per chi cerca un luogo per dormire, per lavarsi e per mangiare». Una sorta di bussola d’oro che diventerà fondamentale anche per il Giubileo. Parlando dell’Anno Santo, Impagliazzo ha rilanciato la proposta di una moratoria degli sfratti, come pure l’appello di papa Francesco ad «aprire le case della Chiesa» a chi ne ha bisogno.
In questo senso, ha ricordato anche il sistema di cohousing realizzato dalla sua Comunità, «grazie al quale abbiamo già salvato centinaia di persone dalla strada - ha detto -, accompagnandole a vivere insieme e a reintegrarsi nella società». Secondo il presidente, tra le misure necessarie per combattere la povertà e la solitudine, non si può dimenticare anche «la revisione dell’assegno di inclusione che ha sostituito il reddito di cittadinanza». Perché, ha spiegato, «penalizza le persone sole che non sono più coperte come prima».
Infine, la presentazione della campagna “A Natale aggiungi un posto a tavola”. Il 24 e il 25 dicembre la Comunità di Sant'Egidio metterà a tavola 20mila persone solo a Roma, che saliranno a 80mila a livello nazionale. Durante la Vigilia saranno previsti pasti itineranti presso le stazioni, mentre il giorno successivo si svolgeranno i pranzi veri e propri.
Mandando un sms o chiamando il numero 45586, fino al 29 dicembre si potrà sostenere l’iniziativa a favore dei più poveri. «La solidarietà non va mai in vacanza», ha concluso Impagliazzo.
Ne è convinto al cento per cento anche Sergio. «Prima invece pensavo solo al mio orticello», continua a raccontare. Mentre parla, arriva un utente della mensa che lo interrompe e lo saluta: «Ciao capitano!», gli dice, dandogli una pacca sulla spalla. Sergio sorride, ricambia e conclude: «Siamo una grande famiglia».
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