lunedì 1 gennaio 2024
Il mini revolver era detenuto regolarmente, ma il parlamentare Emanuele Pozzolo dice di non aver sparato lui. La procura di Biella apre un’inchiesta. Il sottosegretario: non ero presente al momento
Da sinistra, il sottosegretario Delmastro e il deputato Pozzolo

Da sinistra, il sottosegretario Delmastro e il deputato Pozzolo - ANSA

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Un incidente, o forse un giallo, di certo una tragedia sfiorata quella della notte di Capodanno nella Pro loco di Rosazza, comune del biellese, organizzata dalla sindaca Francesca Delmastro, sorella del sottosegretario alla Giustizia Andrea, presente al veglione. Un proiettile sparato accidentalmente ferisce a una gamba un uomo di 31 anni, genero di un agente della scorta. A usare l’arma, una North american arms LR22, regolarmente detenuta da Emanuele Pozzolo, deputato anche lui di Fdi, non sarebbe stato lo stesso parlamentare del partito della premier Giorgia Meloni, alla quale le opposizioni chiedono immediatamente conto.

Sta di fatto che bisognerà chiarire le circostanze che hanno portato all’incidente, chiuso con le dimissioni della vittima con una prognosi di pochi giorni. La procura di Biella ha avviato gli accertamenti.

Il primo a raccontare l’episodio è stato proprio il sottosegretario: «Non ero presente perché ero fuori, nel piazzale, a ritirare alcune borse con dei prodotti alimentari che ci eravamo divisi. Al rientro - ricostruisce - mi hanno raccontato tutto. Mi sono sincerato che fossero stati chiamati i soccorsi. La mia scorta mi ha consigliato di andare, ma non correvo alcun pericolo e sono rimasto. Per fortuna il ragazzo se l’è cavata con una decina di giorni di prognosi. Ma la vicenda poteva avere un altro risvolto», ammette.

Il colpo partito per sbaglio mentre veniva mostrato il mini revolver - secondo la ricostruzione di Pozzolo- non sarebbe stato sparato dal deputato: «Non sono stato io a sparare», dichiara.

Un episodio senz’altro inatteso anche per le opposizioni, che tra sconcerto e ironia stigmatizzano il caso. Andrea Orlando, ex ministro del Pd, posta una foto del suo cenone di Capodanno con la scritta: «Nessuno si è portato la pistola».

Determinata a chiamare in causa la premier, la responsabile Giustizia dem Debora Serracchiani parla di «un fatto gravissimo e un ulteriore comportamento del tutto incompatibile con i ruoli istituzionali che si ricoprono. Ci aspettiamo che Giorgia Meloni, leader del partito a cui appartengono gli esponenti protagonisti di tali azioni, intervenga per chiarire quanto accaduto e per adottare i provvedimenti conseguenti». Vale a dire la rimozione del sottosegretario già difeso in passato dalla presidente del Consiglio in occasione del caso Cospito.

La pensa così anche Matteo Renzi (leader di Iv), che racconta del suo veglione da «persone normali». Poi, dice, «ci sono i deputati di Meloni che di normale hanno ben poco». Che, continua, «sono inadeguati, incapaci, impresentabili. E pericolosi innanzitutto per se stessi».

Un «far west inaccettabile», per il portavoce dei Verdi Angelo Bonelli. Delmastro, dice, «non riesce ad avere comportamenti rigorosi a cui dovrebbe attenersi proprio perché sottosegretario di Stato alla Giustizia. Per questo dovrebbe dimettersi immediatamente».

Tutte le domande che arrivano dalle opposizioni, insomma, si chiudono con la stessa richiesta. «Eccola qui, la destra pistolera cialtrona che blatera di armi libere. Una destra a mano armata che si riempie la bocca di sicurezza e poi si presenta alle feste di Capodanno, tira fuori la pistola senza motivo e viene ferito per sbaglio il parente di un agente della scorta di Delmastro, sottosegretario del loro stesso governo. Perché l’onorevole Pozzolo ha tirato fuori la pistola a una festa di fine anno? C’erano bambini in sala?», incalza Riccardo Magi di Più Europa.

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