mercoledì 12 luglio 2023
L'installazione di arte contemporanea dell'artista Pistoletto, nel centro di Napoli, era stata inaugurata alla fine di giugno
Un incendio ha sciolto la statua della Venere degli stracci, nel centro di Napoli, e ridotto in cenere gli indumenti che la adornavano

Un incendio ha sciolto la statua della Venere degli stracci, nel centro di Napoli, e ridotto in cenere gli indumenti che la adornavano - Fotogramma

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Un incendio ha completamente distrutto, verso le 5.30 di questa mattina, la "Venere degli stracci", l'installazione di arte contemporanea, realizzata dall'artista Michelangelo Pistoletto, che si trovava in piazza del Municipio, nel centro di Napoli. Le fiamme hanno sciolto la statua e ridotto in cenere gli indumenti vecchi che la Venere indossava. Per domare le fiamme sono accorsi In piazza Municipio vigili del fuoco e polizia municipale.

Della "Venere degli stracci", opera che risale al 1967, esistono numerose versioni e quella bruciata era stata installata in piazza del Municipio alla fine di giugno. Una sua versione è presente anche nel museo d’arte contemporanea partenopeo Museo Madre. Quella collocata in piazza e andata completamente distrutta era una versione monumentale che riproduceva la "Venere con mela" dello scultore danese Bertel Thorvaldsen a cui era affiancato un cumulo di stracci come simbolo di contrapposizione tra la bellezza classica e il disordine della vita moderna.

L'opera dell’artista e scultore piemontese è stata per due settimane al centro della “nuova” piazza Municipio, riaperta, di recente, dopo lunghi lavori, in posizione centrale, tra il palazzo del Comune, la Fontana del Tritone, il Maschio Angioino e l'area del porto. "La Venere rappresenta l'umanità di oggi, chiamata a esprimere il suo lato migliore". Così Michelangelo Pistoletto aveva definito il significato della sua opera lo scorso 28 giugno durante l’inaugurazione. "La Venere che viene dalla storia della bellezza rigenera questi stracci che, di colpo, diventano opera d'arte e ritornano a vivere".

Un’alta colonna di fumo nero si è alzata dalla piazza ed è rimasta visibile in tutto il centro cittadino. L’intervento dei vigili del fuoco ha spento il rogo, ma dell’opera dell'artista è rimasto solo lo scheletro d’acciaio.

In serata la polizia a Napoli ha fermato S.I., 32 anni, senza fissa dimora, che deve rispondere di incendio e distruzione di beni culturali. Le indagini svolte dalla Squadra Mobile e da personale del Commissariato Decumani, attraverso le immagini del sistema di video sorveglianza cittadina, hanno consentito di individuare il probabile autore del rogo. L'uomo e' stato rintracciato in una mensa in via Marina.

La Venere degli stracci prima dell'incendio che l'ha distrutta

La Venere degli stracci prima dell'incendio che l'ha distrutta - ANSA/CIRO FUSCO

Per tutto il giorno erano stati monitorati anche i social nei quali, secondo quanto detto dal sindaco Gaetano Manfredi, sarebbe stata in corso una sorta di gara che vedeva l'opera come possibile bersaglio di un atto di vandalismo.

"Sgomento per un atto di grande violenza che lascia interdetti perchè, quando si attaccano l'arte e la bellezza, si attacca l'uomo", ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha commentato l'accaduto, una volta arrivato alla Venere. "La città non molla", ha detto ancora il primo cittadino, "Stamattina ho sentito Pistoletto. Questo è un grande simbolo di rigenerazione, rappresenta la ripartenza della società e non può essere fermata, né dal vandalismo, né dalla violenza, ma dev'essere portata avanti".

Il sindaco ha anche annunciato che il Comune lancerà "una raccolta di fondi, proprio per fare in modo che questa ricostruzione coinvolga una partecipazione popolare. Napoli è la bellezza, la ripartenza e la rigenerazione. Non ci possiamo fermare e non ci fermeremo davanti a degli atti di vandalismo. Questo è l'ultimo, ma ce ne sono stati anche altri e sono espressione di una grandissima minoranza. Ne rifaremo tante, finche' l'arte e la bellezza non prevarranno come già prevalgono nella nostra citta'".

Il primo cittadino ha detto di non condividere l'idea di sorvegliare costantemente le opere d'arte e i luoghi di cultura. "Bisogna fare una scelta", ha spiegato, "se vogliamo sorvegliare tutto quello che abbiamo, dobbiamo vivere in una societa' sorvegliata. Io non credo nelle società sorvegliate, credo nella sorveglianza sociale. Dobbiamo vincere questa battaglia non mettendo una guardia in ogni angolo della città, ma facendo crescere la grande civiltà di Napoli".

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