lunedì 15 novembre 2021
Con l'impennata dei contagi, i governi decidono di varare nuove restrizioni. Chiusura dei locali entro le 20 ad Amsterdam, a Bruxelles obbligo di mascherine a partire dai 9 anni
Ragazzi all'aperto senza mascherina, ad Amsterdam, dopo la chiusura dei locali fissata alle 20 dal governo

Ragazzi all'aperto senza mascherina, ad Amsterdam, dopo la chiusura dei locali fissata alle 20 dal governo - Epa, Ansa

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L'impennata di contagi non ha risparmiato Belgio ed Olanda. Proprio l'Olanda è stata di recente redarguita dall’Oms per aver sottovalutato la pandemia, puntando all’inizio sull’immunità di gruppo; ristoranti, discoteche aperti, niente mascherine. Anche le vaccinazioni sono iniziate in ritardo. Per “ragioni logistiche”, disse l’allora ministro della Salute, Hugo de Jonge, oggi dimissionario. Due giorni fa i positivi erano 16.380; 1.863 le persone ricoverate in ospedale, 377 in terapia intensiva (su una popolazione di 17 milioni di abitanti) e 33 i morti. Poi non sono più pervenuti dati aggiornati a causa di non precisati “problemi tecnici”. In questo momento non si riesce quindi a fare chiarezza sui numeri reali, motivo per cui spesso le agenzie estere diffondono notizie inesatte. Chi ha prenotato un viaggio nei Paesi Bassi, soprattutto ad Amsterdam, meta preferita, non sa se annullarlo, spostarlo o partire lo stesso. Poche settimane fa era entrato in vigore l’obbligo di mostrare quasi ovunque il QR code (attestato olandese di doppia vaccinazione) o un test negativo. Ma non è bastato, come non è bastato vaccinare il 70% della popolazione.

Pertanto venerdi scorso il premier Rutte ha annunciato nuove restrizioni, fra cui cui un lockdown di tre settimane. Niente coprifuoco ma chiusura dei bar e ristoranti entro le ore 20.00. In casa si potranno ricevere solo 4 persone al giorno. Proibito il pubblico negli stadi e per altre gare sportive. Proteste dei ristoratori e pure dei tifosi per la partita di qualificazione ai mondiali Olanda-Norvegia che si terrà domani, con risarcimento dei biglietti acquistati. Il Green pass non rappresenta “un’azione discriminatoria”, ha dichiarato intanto la professoressa Ingrid Leijten, docente di diritto all’università di Leida, “perché chi non vuole vaccinarsi è libero di ricorrere al tampone. L’importante è tutelare la salute pubblica ed instaurare un clima di fiducia con il governo.” Una fiducia... ultimamente in calo dal 70 al 30%.

In Belgio, Paese di 11 milioni di abitanti, infine, la situazione è ancora più grave. Ci sono 2.391 ricoverati in ospedale, 487 in terapia intensiva. Oltre a rigide norme restrittive, il ministro della salute Frank Vandenbroucke ha imposto l’uso della mascherina a partire dai 9 anni di età.

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