venerdì 15 dicembre 2017
Accordo tra Arcidiocesi, islamici e Comune. Betori: un’operazione condotta «nella convinta condivisione dei principi promossi dal Concilio Vaticano II»
Moschea a Sesto Fiorentino «Libertà di culto nei fatti»
COMMENTA E CONDIVIDI

«La Chiesa cattolica fiorentina dimostra con i fatti di rispettare la libertà religiosa e di promuovere la libertà di culto ». Lo ha ribadito ieri pomeriggio il cardinale Giuseppe Betori a margine della consegna da parte del Demanio all’Arcidiocesi di Firenze delle chiavi della Certosa del Galluzzo. Nella mattinata era stata infatti annunciata la firma di un protocollo d’intesa tra il Comune di Sesto Fiorentino, la diocesi stessa, l’Università e l’Associazione per la Moschea di Firenze per la realizzazione, appunto, di una moschea nel territorio di Sesto Fiorentino, su un terreno attualmente di proprietà della diocesi, che sarà venduto alla Comunità islamica. Allo stesso tempo, la diocesi otterrà, sempre a titolo oneroso, un altro terreno di proprietà dell’Università nell’area del Polo scientifico di Sesto sul quale realizzare a sua volta un centro religioso. In un comunicato congiunto, i quattro soggetti interessati hanno spiegato che il protocollo sarà fir- mato il 22 dicembre dopo l’esame da parte dei rispettivi organi competenti e che l’accordo «nasce dalla ricerca da parte dei fedeli musulmani di Sesto Fiorentino di un luogo adeguato e dignitoso dove esercitare il proprio culto, e dalla volontà del Comune di Sesto Fiorentino di dare una risposta a questa esigenza, tutelando il diritto di ogni comunità a professare liberamente la propria fede religiosa come sancito anche dalla Costituzione».

Per il terreno individuato il regolamento urbanistico prevede già la realizzazione di edifici per il culto e le attività a carattere religioso. Mentre per l’area che l’Università cederà all’Arcidiocesi «il Comune di Sesto Fiorentino si impegna ad apportare le necessarie modifiche agli strumenti urbanistici affinché possano esservi realizzati fabbricati per attività religiose». Sul piano tecnico cessione e acquisti dei terreni avverranno attraverso scritture private stipulate a margine del protocollo dalle varie parti e nessun onere sarà a carico del Comune di Sesto Fiorentino. A parte le questioni tecniche, «l’Arcidiocesi – ha detto ancora Betori – è stata lieta di poter venire incontro a una richiesta che è venuta dal Comune di Sesto Fiorentino».

Mentre l’operazione «si inscrive all’interno di una convinta condivisione dei principi di libertà religiosa promossi dal Concilio Vaticano II che includono anche la libertà di culto. Non si possono fare affermazioni se non si dà concretezza ad esse. È una posizione mia personale – ha spiegato l’arcivescovo di Firenze – ma prima ancora è una posizione della Chiesa cattolica sulla scia del Concilio Vaticano II». Soddisfatto della soluzione si è detto anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha sottolineato come «l’area di Sesto Fiorentino sia posta al centro della città metropolitana e per questo adatta a rispondere alle esigenze di una comunità ormai numerosa e distribuita su tutto il territorio provinciale».

Anche se questa soluzione non esclude che la Comunità islamica continui a cercare un luogo adatto per una nuova moschea anche a Firenze. Lo ha confermato in un’intervista radiofonica l’imam e presidente dell’Ucoii, Izzedin Elzir: «Abbiamo una moschea a Campi, una a Borgo San Lorenzo e anche i fratelli di Sesto ne avevano bisogno, per cui si farà questo accordo. Al tempo stesso resta l’intenzione di realizzare una moschea anche nel perimetro del comune di Firenze». Una questione di cui si sta discutendo da tempo, anche tra molte polemiche, e che sembra ancora lontana dal risolversi. Intanto il sindaco invita l’imam a «non sminuire questo bel risultato di Sesto Fiorentino».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: