venerdì 25 agosto 2017
Per l'accoglienza post-Sprar vanno deserti 3 dei 6 lotti messi a gara e si "perdono" le chance per donne e minori. L'emergenza si spiega anche così
Ma il Comune di Roma non copre tutti i posti
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Roma poco accogliente e con molti posti in meno per i migranti. Anche la vicenda di piazza Indipendenza lo conferma. Una trentina dei migranti sarà ospitata nel centro gestito dall’associazione Acisel che a giugno ha vinto il bando del Comune di Roma per il servizio di accoglienza di cittadini immigrati al di fuori del sistema Sprar. Un bando che ha assegnato solo 210 posti sui 390 previsti. Infatti dei sei lotti messi a gara (sei da 70 posti e uno da 40) ne sono stati assegnati solo tre, quello a Acisel e due a Senis Hospes, cooperativa finita nell’inchiesta "Mafia Capitale". Per gli altri tre nessuno ha presentato domanda, così un milione e 120mila euro sono stati utilizzati per altro e non più per i migranti.


La giunta Raggi ha ulteriormente ridotto i posti

Peraltro la giunta Raggi con questo bando aveva ridotto il numero dei posti che già la giunta Marino aveva ridotto ma fermandosi a 700. Ricordiamo che si tratta di centri totalmente finanziati dal comune diversamente dagli Sprar che sono finanziati da ministero dell’Interno. In realtà il comune dovrebbe contribuire con propri fondi ma con l’ultimo bando ha deciso di non farlo scaricando questa quota sugli enti gestori. Forse anche per questo si è creato un "buco" di 786 posti nel sistema Sprar comunale come abbiamo scritto lo scorso 4 agosto sulla base di un dossier della cooperativa InMigrazione. E così è successo anche per il bando di cui scriviamo oggi indetto il 29 dicembre 2016 per coprire il periodo 1 luglio-31 dicembre 2017. La determinazione dirigenziale del 23 giugno del Dipartimento politiche sociali del Comune riporta il risultato rilevando che «sono andati deserti i lotti 4,5 e 6, e che i relativi fondi sono stati svincolati». Il fatto più grave è che i lotti non assegnati riguardavano situazioni molto delicate, tra le quali rientrano proprio quelle degli eritrei e etiopi che occupavano il palazzo di piazza Indipendenza.


I lotti non assegnati erano per le situazioni più difficili

Gli unici lotti assegnati riguardano situazioni meno difficili. Tutte e tre, infatti, come si legge nel documento del Comune, sono per un «centro di Accoglienza H 24 a bassa soglia per uomini», ognuno per 70 posti. I tre non assegnati riguardavano invece un «centro di Accoglienza H 24 a bassa soglia per persone temporaneamente in transito nel territorio cittadino, uomini e donne» per 70 posti, un «centro di Accoglienza H 24 a bassa soglia per donne, anche con figli minori» per 70 posti, un «centro di Accoglienza di secondo livello per famiglie» per 40 posti. Donne, bambini, famiglie, transitanti, come molti degli occupanti fatti sgomberare. Situazioni difficili, come confermano le cifre che erano state stanziate. Per ciascuno dei centri assegnati erano previsti 390mila euro. Per i tre non assegnati le cifre erano 390mila, 455mila, 275mila. Fondi importanti per situazioni a rischio. Fondi purtroppo non più utilizzabili. E così per eritrei ed etiopi a Roma non si trova posto.

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