mercoledì 11 ottobre 2023
Una nuova sentenza del magistrato di Catania scatena ancora la bagarre di Lega e Fdi: «Fa politica contro il decreto voluto del governo, si intervenga». Più Europa: «No, rispetta lo stato di diritto»
Migranti nel Centro di prima accoglienza di Pozzallo

Migranti nel Centro di prima accoglienza di Pozzallo - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

La giudice del tribunale di Catania Iolanda Apostolico ha deciso di non convalidare i trattenimenti nel cpr di Pozzallo disposti dal questore di Ragusa nei confronti di quattro migranti tunisini. È il secondo provvedimento in tal senso della magistrata, attaccata dal centrodestra e finita nella bufera dopo la pubblicazione di un video in cui era stata filmata mentre, ad agosto 2018, protestava contro la decisione dell'allora ministro dell'interno Salvini di non far sbarcare in porto 150 profughi. Domenica scorsa un altro giudice di Catania non aveva convalidato sei trattenimenti. Una settimana fa analoga sentenza a Firenze per tre richiedenti asilo.

«Il trattenimento di un richiedente protezione internazionale - scrive Apostolico in uno dei provvedimenti - per le direttive europee, costituendo una misura di privazione della libertà personale, è legittimamente realizzabile soltanto in presenza delle condizioni giustificative previste dalla legge». La giudice rileva anche che la norma del cosiddetto decreto Cutro che prevede il pagamento di una somma a garanzia come mezzo per evitare il trattenimento è «incompatibile con la direttiva Ue del 2013» come interpretata dalla giurisprudenza secondo cui «il trattenimento può avere luogo soltanto ove necessario, sulla base di una valutazione caso per caso, salvo che non siano applicabili efficacemente misure alternative meno coercitive». Infine Apostolico cita una sentenza della Corte di Giustizia del 2020 secondo cui le norme Ue «devono essere interpretate nel senso che ostano, in primo luogo, a che un richiedente protezione internazionale sia trattenuto per il solo fatto che non può sovvenire alle proprie necessità».

«Giustizia o politica? Prima in una piazza dove si insultano le Forze dell'Ordine e si difendono gli sbarchi, poi in tribunale per rimettere in circolazione altri clandestini. Un intervento è necessario, come consentito dalla Costituzione, per rispetto della legge, del buonsenso e del popolo italiano», invoca la Lega in una nota. «Chiediamo che la giudice Apostolico rinunci ad occuparsi dei casi di opposizione al decreto del governo. Lo chiediamo nel rispetto della terzietà della funzione della magistratura che e' stata lesa dalla presenza della dottoressa Apostolico a manifestazioni di piazza dal carattere politico. È necessario mantenere separate le funzioni costituzionali e per questo è indispensabile che i magistrati appaiano (oltre che essere) imparziali», commenta Alfredo Antoniozzi di Fdi. «Sull'immigrazione in Italia esistono due fronti contrapposti: da un lato il governo Meloni», dichiara Antonella Zedda di Fdi, «dall'altro una certa magistratura politicizzata, che disapplica le leggi per impedire l'immigrazione illegale di massa rimettendo in libertà immigrati "clandestini" arrestati».

Ma per Riccardo Magi, segretario di Più Europa, «il Giudice Apostolico, come tutti gli altri giudici, ha l'obbligo di disapplicare leggi in palese contrasto con il diritto europeo. Non è un complotto dei magistrati politicizzati contro il governo, ma è lo stato di diritto. Come +Europa avevamo già avvisato l'esecutivo in sede parlamentare che il decreto era illegittimo».




© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI