
«Siate fedeli a voi stessi, mettete in gioco quello che siete: voi valete tanto». Alla vigilia della prima prova della Maturità 2025, è questo l’augurio del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. «Mettere tutti voi nelle condizioni di esprimere i vostri talenti è il nostro compito – sottolinea Valditara –. Il mio auspicio è che gli esami di questi giorni rappresentino il compimento dei vostri talenti, che è il senso più autentico e ciò che rende vivo l’Esame di Stato. In questi giorni – conclude il Ministro – trovate voi stessi. Trovate il futuro».
Mercoledì mattina, dunque, la prova d’Italiano interesserà 542.415 candidati. Giovedì è in programma la seconda prova scritta, che riguarda le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. È previsto, poi, un colloquio che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale di ciascun candidato.
«L’esame è caratterizzato da timori e ansie, ma bisogna sempre aver presente che i docenti terranno in massima considerazione, nella valutazione complessiva, l’intero percorso scolastico e la crescita, anche civica, di ogni studente e studentessa – sottolinea la sottosegretaria Paola Frassinetti –. Auguro a tutti e tutte un esame bello, fatto con la testa, ma soprattutto con il cuore».
Rispetto all’anno scorso, il dato dei candidati alla Maturità è in leggera flessione (-0,4%) e, per tipologia di percorso di studio, i candidati all’Esame di Stato sono 268.577 nei Licei, nei Tecnici 169.682, nei Professionali: 86.156. Anche quest’anno la percentuale di ammessi sfiora la totalità degli studenti dell’ultimo anno: 96,5%. Del 3,5% di non ammessi, la percentuale maggiore è in Sardegna (7,1%), seguita dalla Liguria (5%), quindi dal Trentino (4,6%) e da Toscana e Umbria, entrambe con il 4% dei bocciati. Il Molise è la regione in cui si boccia meno (2,6%) seguita da Campania, Valle d’Aosta e Veneto al 2,9%. Al 3,8% dei respinti è la Sicilia mentre Lazio ed Emilia si attestano al 3,2%. Il 3,6% dei respinti è stato registrato in Piemonte, Puglia, Basilicata; 3,4% in Friuli Venezia Giulia. Infine, i candidati interni sono 511.349, un dato in linea con il 2024, quando erano 512.530. Mentre i candidati esterni sono quest’anno 13.066, rispetto ai 13.787 del 2024, con un calo, dunque, del 5,2%. Entrando nel dettaglio, i candidati esterni sono quest’anno il 6,9% in meno, rispetto al 2024, nelle scuole statali e l’1,3% in meno nelle scuole paritarie.
Le commissioni sono 13.900 (per un totale di 27.698 classi) e sono composte da un Presidente esterno, da tre membri esterni e tre interni all’istituzione scolastica.
Diverse le novità introdotte quest’anno. Bisogna aver partecipato alle prove Invalsi e aver svolto le ore minime previste di Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), l’ex alternanza scuola-lavoro, norma che esiste dai tempi della “Buona scuola” di Renzi ma che solo quest’anno entra in vigore. Senza questi due requisiti, non si può essere ammessi alla Maturità.
E poi c’è la novità relativa al voto in condotta, che stavolta ha il suo peso e incide sull’esito finale dell’esame: bisogna avere un voto superiore al 5 per essere ammessi mentre gli studenti che si fermano al 6 dovranno presentare, durante il colloquio orale, un elaborato aggiuntivo critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, assegnato dal Consiglio di classe. Inoltre, chi non ottiene almeno un 9 o un 10, non ha diritto al massimo dei crediti scolastici previsti dalla sua media per il voto finale. Che viene calcolato facendo la somma dei crediti del triennio - dati dalla media di ciascun candidato - e il punteggio di ciascuna prova d’esame. Le due prove scritte e il colloquio orale vengono valutati fino a un massimo di 20 punti ciascuno (20+20+20=60), mentre il voto massimo derivante dai crediti è 40 (quindi: 60+40=100). Il voto massimo che si può prendere all’esame di Stato è pari a 100, mentre il voto minimo equivale a 60.
«A tutti voi che vi siederete di fronte alla prima prova dell’Esame di Maturità, desidero dire una cosa semplice ma essenziale: siete pronti – dice la presidente della Fidae, Virginia Kaladich –. Non solo perché avete studiato con impegno, affrontando sfide e sacrifici, ma perché in questi anni avete compiuto il percorso più importante: siete cresciuti come persone».
Agli studenti disabili che affronteranno l’esame va il pensiero del presidente della Fish, Vincenzo Falabella: «L’esame di Stato è un momento di passaggio, ma non definisce chi siete: il vostro valore, le vostre capacità, la vostra unicità vanno ben oltre una prova scritta od orale. Siate orgogliosi di ciò che avete raggiunto, e guardate avanti con fiducia».