mercoledì 24 luglio 2019
"L'Osteria degli uccelli in gabbia", è il primo esercizio del genere a Roma realizzato in un Istituto penitenziario. Occupa i detenuti che così lavorano e apprendono un mestiere
Mattarella a tavola (Ansa /Ufficio stampa)

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Cena speciale per Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ieri in visita al carcere romano di Rebibbia e a cena ospite nel ristorante promosso dai detenuti, "l'Osteria degli uccelli in gabbia", primo ristorante a Roma realizzato in un Istituto penitenziario. Il nome riprende quello storico attribuito alle osterie adiacenti a Regina Coeli dove si compravano i pasti per i detenuti.

Il Presidente, in una giornata politicamente complessa, ha deciso di entrare in carcere per capire di persona cosa si può effettivamente fare per aiutare il rientro nella società di detenuti impiegati in varie attività. Qui è arrivato accompagnato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

A cena per lui, il ministro, i dirigenti del carcere e alcuni detenuti menù di mare: mantecato di baccalà, gnocchi alla romana di semolino con amatriciana di pesce spada, tortino di spigola e cheese cake i lamponi. Non si poteva che chiudere con un bel "caffè Galeotto".

La Casa circondariale Rebibbia, nuovo complesso "Raffaele Cinotti", di Roma, ospita attualmente 1606 detenuti, compresi i sottoposti al 41 bis. Sono in corso convenzioni con scuole primarie e secondarie, con le università La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre: 100 detenuti frequentano corsi di alfabetizzazione e altri 40 sono iscritti alle facoltà di giurisprudenza, scienze politiche e scienze motorie.

Sono attivi corsi di recitazione, ai quali partecipano 15 detenuti, che percepiscono un gettone di presenza, e corsi di pallavolo, calcio e scacchi con istruttori del Coni. Grazie a una collaborazione con le Biblioteche del Comune di Roma, sono attivi corsi di scrittura creativa, cineforum e presentazioni di libri.

Cinquantacinque detenuti sono impiegati alle dipendenze di ditte esterne così suddivisi: 10 presso il CUP dell'Ospedale del Bambino Gesù; 7 presso la Torrefazione e riparazione Macchine caffè; 8 presso il Centro Cottura della Cooperativa sociale Men at work; 8 nella digitalizzazione degli atti del "processo Moro", 8 nella digitalizzazione dei atti di imprese private; 7 nel Laboratorio di Alta sartoria maschile gestito da Daniele Piscioneri unitamente all'Accademia Nazionale dei Sartori; 3 presso la Evolution Work, altri 4 presso la E-price, di prossima apertura. Da due anni, inoltre, grazie a un protocollo con il Comune di Roma per la pulizia e la manutenzione della città, sono impiegati 13 asfaltisti e 47 giardinieri. Infine, alcuni detenuti sono assunti direttamente dall'Amministrazione penitenziaria come fabbri o muratori.

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