lunedì 25 gennaio 2021
Cosa succede con le forniture di vaccini. Pfizer-BioNTech e AstraZeneca hanno annunciato che da qui a marzo consegneranno meno dosi del previsto. Questo potrebbe provocare un slittamento di 2 mesi
La mappa dei vaccini in Italia e i tempi per la somministrazione

Reuters

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Le case farmaceutiche hanno annunciato che la fornitura di vaccini contro il coronavirus sarà più lenta del previsto, almeno nel breve-medio termine. Dopo i vari ritardi e riduzioni comunicati da Pfizer-BioNTech, l’azienda che produce il vaccino al momento più diffuso in Europa, due giorni fa anche l’azienda AstraZeneca ha fatto sapere che consegnerà molte meno dosi di quelle pattuite nel primo trimestre del 2021, a prescindere da quando arriverà l’approvazione dell’Agenzia europea del farmaco (EMA), prevista al momento per fine gennaio.

Questa la mappa dei vaccini in Italia e i tempi per la somministrazione che, per gli over 80 potrebbe slittare di quattro settimane per via dei ritardi e dei tagli di produzione delle aziende che producono i vaccini.

- DOSI TOTALI ITALIA: Opzioni iniziali 202 milioni di dosi. Salite poi a circa 226 milioni di dosi in aumento fino a giungere a 250 milioni esercitando sempre il diritto di opzione
previsto dagli accordi europei che consente di bloccare per ogni contratto siglato dall'Unione il 13,46% di vaccini.
Questo secondo quanto detto dal ministro della Salute, Roberto Speranza
il 13 gennaio scorso alla Camera.

- BILANCIO CAMPAGNA VACCINI: 1.370.449 le somministrazioni effettuate fino a oggi in Italia, il 73,9% delle dosi complessivamente consegnate (1.853.475). Di queste, 93.662 hanno riguardato la seconda dose, quella cosiddetta di richiamo, pari al 6,8% del totale delle somministrazioni.

- TIMING SOMMINISTRAZIONE CATEGORIE: corsa contro il tempo per rispettare l'impegno prioritario di vaccinare entro marzo tutti gli operatori sanitari e sociosanitari, ospiti e personale delle Rsa, over 80 e pazienti fragili, oncologici, cardiologici e
ematologici. In tutto quasi 7 milioni di italiani. Ma non le altre categorie: i 13 milioni e 400mila italiani tra i 60 e i 79 anni, i 7 milioni e 400mila con almeno una comorbilità cronica, oltre al personale. Le ipotesi di previsione parlano di uno slittamento di 4 settimane per gli over 80 e 6-8 settimane per il resto della popolazione.

- ASTRAZENECA (OXFORD): Se il vaccino avrà il via libera dell'Ema (per i Paesi Ue, nel Regno Unito la vaccinazione è già partita) arrivi previsti il 15 febbraio, poi ancora il 28 e il 15 marzo. In base al piano iniziale, nel primo trimestre del 2021 sarebbero dovute arrivare in Italia 28 milioni e 269mila dosi ma entro la fine di marzo le dosi a disposizione saranno meno di 15 milioni, dunque circa la metà di quanto previsto.
Confermato da AstraZeneca, per un problema alla produzione, un taglio del 60% che per l'Italia significherebbe passare da 8 milioni a 3,4 milioni di dosi nel primo trimestre. In totale il piano vaccini iniziale del Governo prevedeva in totale una opzione per 40 milioni di dosi.
Punto interrogativo l'età per la somminitrazione: se Ema dovesse optare per gli under 55 l'Italia si troverà a rivedere le categorie prioritarie.

- PFIZER/BIONTECH: il piano vaccinale del 2 dicembre scorso per il vaccino Comirnaty prevedeva 27 mln di dosi di cui 8.749.000 nel primo trimestre '21, 8,1 nel secondo trimestre, 10,1 nel terzo. La distribuzione è partita il 28 dicembre, previste
470mila dosi a settimana. Poi il riadattamento del sito produttivo belga ma dalla prossima settimana la fornitura da parte di Pfizer tornerà a regime, ha fatto sapere l'azienda sottolineando che la riduzione è stata sul numero di fiale e non
di dosi (6).

- MODERNA: secondo vaccino operativo in Italia, con una fornitura di 10,8 milioni di dosi di cui 1.346.000 nel primo trimestre, 4,7 nel secondo e altrettante nel terzo.

- ALTRI VACCINI: alla fine dei processi autorizzativi l'Italia potrà contare, in caso vadano tutti a buon fine, anche su 26,92 milioni di dosi Johnson&Johnson; 40,38 milioni Sanofi; con CureVac 30,28 milioni di dosi. Forse per l'estate anche il vaccino tutto italiano di Reithera in collaborazione con lo Spallanzani. Uno dei 65 vaccini in fase clinica che ha completato la fase 1.
Da aggiungere altre opzioni attivate via via.

Il piano vaccini slitta di 2 mesi. Ecco le reazioni della politica in Italia

Il piano vaccini arranca, gravato dalla riduzione di dosi dei colossi farmaceutici in tutta Europa, ma l'Ue intende far rispettare, anche con mezzi legali, i contratti firmati dalla Pfizer, che assicura: "dalla prossima settimana le distribuzioni tornano a regime". L'effetto domino sulla "macchina" delle inoculazioni però è ormai innescato, soprattutto dopo le pesanti riduzioni annunciate anche dall'azienda farmaceutica AstraZeneca. È lo stesso viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, ad annunciare "lo slittamento di circa quattro settimane sui tempi previsti per la vaccinazione degli over 80 e di circa 6-8 settimane per il resto della popolazione".

Sileri spiega che già da subito "le dosi a disposizione saranno utilizzate anzitutto per effettuare il richiamo nei tempi previsti a coloro che hanno già ricevuto la prima somministrazione, cioè soprattutto per gli operatori sanitari".
Non basteranno dunque né le 8,7 milioni di dosi Pfizer garantite nel primo trimestre - da lunedì 25 gennaio ne dovrebbero essere consegnate almeno 470 mila - né quelle di AstraZeneca, le cui prime consegne dopo il via libera dell'Ema arriveranno soltanto il 15 febbraio e sono state sottostimate ora a 3,4 milioni di dosi. Resta infine, per i primi tre mesi, il milione e 300mila di Moderna, che da martedì ne consegnerà circa 60mila.

"Tra due settimane, se tutto va bene - ha aggiunto il viceministro alla Salute - avremo un mercato con i tre vaccini: il che significa riprendere con maggior forza, completare la vaccinazione per i medici e gli infermieri e cominciare con gli over 80. Questo tipo di rallentamento coinvolge tutta l'Europa e buona parte del mondo, ma confido che il ritardo possa essere colmato più avanti".
Anche il ministro per le Autonomie, Francesco Boccia, valuta il conseguente slittamento "di qualche settimana o mese" del raggiungimento dell'immunità di gregge, ma assicura che "i richiami saranno fatti e garantiti", consapevole che il piano va rimodulato "in base ai numeri ridotti".

La Regione Liguria fissa già un obiettivo: "vaccinare tutti gli ultraottantenni e gli over 75 prima dei ponti estivi".

E per ovviare ai problemi sulla linea produttiva, Sileri lancia la sua idea anche su questo punto: "servirebbe un accordo quadro a livello europeo che consentisse di operare per conto terzi, realizzando una sinergia tra le compagnie oggi operative
e altre realtà attualmente non impegnate nella produzione dei vaccini. Questo potrebbe aumentare in maniera incisiva la velocità di produzione".

A oggi sono quasi un milione e quattrocentomila le somministrazioni effettuate in Italia. Di queste, poco meno di centomila hanno riguardato la dose di richiamo, circa il 7% del totale delle inoculazioni. Il rallentamento e i numeri risicati degli arrivi irritano
tutti gli Stati dell'Unione, tanto che Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, è deciso a "fare rispettare i contratti firmati" dalla Pfizer, se necessario anche ricorrendo a mezzi legali: "Possiamo utilizzare a questo scopo tutti i mezzi giuridici a nostra disposizione", spiega.

I rappresentanti di AstraZeneca sono stati invece convocati dall'Ue nelle prossime ore affinché forniscano un programma chiaro, che consenta di pianificare le consegne e accelerare la distribuzione.

Sul fronte dei ritardi in Italia, Pfizer si difende parlando di "fraintendimento" e ribadisce che "dall'8 al 18 Gennaio sono state inviate le fiale previste dal piano di ordinazione, poi c'è stata la riduzione a causa del riadattamento del sito produttivo belga di Puurs. Con la decisione del Governo di somministrare 6 dosi anziché 5, Pfizer ha ridotto il numero di fiale, ma non di dosi previste, che resta lo stesso".

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