venerdì 19 luglio 2013
​Parte un trattamento terapeutico telematico. Il giocatore che chiede aiuto potrà registrarsi in forma anonima.
SECONDO NOI Prendiamoli sul serio
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Perdere il controllo nel gioco e superare il limite della «responsabilità» è possibile come dimostrano i circa 3 milioni di giocatori a rischio ludopatia del nostro Paese.Difficile invece è rendersi conto del problema e chiedere aiuto prima che si trasformi in dipendenza. per questo Lottomatica e Sisal, in collaborazione con la Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze (FeDerSerD), hanno attivato sul sito della helpline www.giocaresponsabile.it un servizio di assistenza e trattamento terapeutico telematico. Il giocatore che ha bisogno di aiuto può registrarsi in forma anonima al sito ed essere ricontattato telefonicamente da un terapeuta, per una cura che, stima il responsabile del progetto, lo psichiatra Maurizio Fea, potrebbe durare «4-5 mesi».Il servizio è una delle novità, presentate ieri durante una conferenza a Roma, che riguardano la helpline «GiocaResponsabile», avviata nel 2009 da Lottomatica e FeDerSerD  e a cui, di recente, ha aderito anche Sisal. Dal novembre 2009 ad aprile 2013 il sito della linea amica ha registrato 99.787 visite, per un totale di 85.134 visitatori. I contatti telefonici attraverso il numero verde 800921121 sono stati 20.698, le mail 680, le chat 2.627. I casi problematici gestiti dagli operatori sono stati oltre 7.500. «Ma nel prossimo quinquennio - ha avvertito il presidente di FeDerSerD, Alfio Lucchini - l’organizzazione sanitaria deve prepararsi ad avere la capacità di cura di 30-40 mila persone problematiche».Il fenomeno del gioco problematico «ha raggiunto livelli superiori rispetto agli anni scorsi, ma non certamente tali da determinare un effetto allarme», ha osservato il sottosegretario con delega ai Giochi, Alberto Giorgetti. «Bisogna  però affrontare il problema con serietà e stabilire presidi maggiori rispetto ad oggi, iniziative che devono essere svolte oltre che dai concessionari, dalle autorità regolatorie, ossia i monopoli di Stato, e dalle autorità competenti come Asl e il ministero della Salute». «Serve un piano di ampio respiro che coinvolga tutti i player istituzionali» e che metta al centro «la prevenzione», ha affermato il vice direttore dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli, Luigi Magistro.A rivolgersi alla helpline, secondo i dati raccolti da FeDerSerD, sono soprattutto i maschi, con un’età media di 42 anni, un livello di occupazione medio-basso e una capacità di spesa per il gioco superiore ai 100 euro a settimana. Nel 70% dei casi sono i giocatori stessi a contattare il servizio, di questi il 78% sono maschi. Invece se a chiamare per il giocatore problematico sono altre persone, la prevalenza è di donne (75%).«La realizzazione di un contesto e di misure che garantiscano un livello elevato e omogeneo di tutela dei giocatori è un obiettivo comune di Lottomatica e Sisal», ha affermato il responsabile Corporate social responsibility di Gtech spa, già Lottomatica, Teresa Zompetti.
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