lunedì 13 novembre 2017
Migranti picchiati, manovre spericolate, la fuga del natante di Tripoli inseguito da un elicottero della Marina Italiana
Strage in mare, il video che incastra la Guardia costiera libica
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C'è un filmato di oltre 30 minuti che lascia pochi dubbi sull'operarto della Guardia Costiera libica nell'incidente in mare costato la vita a una cinquantina di migranti. Il video esclusivo di Sea Watch, l'ong tedesca che con la sua nave era stata inviata sul posto dal Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma, ha ripreso momento per momento l'intervento compiuto a circa 30 miglie dalle coste libiche.

Come già raccontato da Avvenire nei giorni scorsi si vedono i militari libici picchiare i sopravvissuti sul ponte della motovedetta. Sono immagini forti. Maltrattamenti da cui alcuni migranti cercano di sfuggire gettandosi nuovamente in mare. Le urla di donne e bambini lasciano senza fiato. Se la strage non è stata ancora peggiore lo si deve non solo alla presenza di Sea Watch ma a un elicottero della Marina Militare italiana inviato nella zona e che ha sorvegliato l'intera operazione. Una presenza che ha parzialmente fatto da deterrente. Fino a quando i libici, con i motori avanti tutta, riprendono la rotta verso Tripoli con un uomo di colore rimasto aggrappato alla scaletta esterna. La coraggiosa manovra compiuta dall'elicotterista italiano sembrava più simile ad un'azione in dase di combattimento che non a una normaale pattugliamento a ridosso di mezzi alleati, come dovrebbero essere quelli libici. Il velivolo della Marina dopo avere osservato la scena, insegue la motovedetta libica ordinando al comandante di fermare i motori, ma questi al contrario compie una brusca virata. A quel punto l'elicottero si mette di traverso puntando il muso verso la motovedetta, che dopo qualche istante riprende la rotta. L'uomo rimasto impgigliato nella scaletta, però, è sparito. Le telecamere di Sea Watch non riescono a riprenderne il salvataggio e, assai probabilmente, il migrante è morto annegato.

La polizia di Ragusa ha raccolto numerose testimonianze ma non è stato ascoltato l'unico volontario italiano, Gennaro Giudetti, membro del team di soccorso della Sea Watch. Nel corso di una intervista a Radio Radicale Giudetti ha raccontato di avere assistito a una vera strage. E nel parapiglia in acqua, a pochi metri dalla motovedetta libica, «ho dovuto scegliere chi salvare e chi lasciare affogare. Non è giusto», ha detto il 26enne.

Domani Sea Watch terrà una conferenza stampa per spiegare in dettaglio l'accaduto. Elementi che potrebbero venire acquisiti dai magistrati ragusani nel caso in cui decidessero di aprire un'inchiesta sul naufragio che ha portato alla morte di almeno 50 persone.



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