domenica 25 maggio 2025
Rosy Bindi: «Italia penalizzata da 30 anni dalla perdita di questi testimoni». Il giornalista Paolo Borrometi, presidente dell'associazione organizzatrice: «Un impegno nato dall'altruismo»
L'intervento del giornalista Paolo Borrometi che ha aperto la scuola di formazione dedicata alla memoria di Piersanti Mattarella

L'intervento del giornalista Paolo Borrometi che ha aperto la scuola di formazione dedicata alla memoria di Piersanti Mattarella

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«Bisogna fare squadra fra associazioni nel ricordare le vittime della mafia e dell’attacco alle istituzioni». L’auspicio di Maria Falcone, sorella del magistrato simbolo (assieme a Paolo Borsellino) della lotta a “cosa nostra”, assassinato a Capaci il 23 maggio del 1992, arriva a 33 anni da quel terribile attentato, a incoraggiare il primo weekend della Scuola di formazione politica intitolata a Piersanti Mattarella, un’altra vittima della mafia, o meglio di un terrorismo mafioso mirante a minare dalle fondamenta la tenuta stessa della nostra democrazia. « A distanza di 45 anni dall’atroce omicidio dell’allora presidente della Regione Sicilia, la scuola ha l’obiettivo di formare le nuove generazioni sul piano politico-istituzionale, nel solco del suo esempio e dei valori di cui era autentico interprete e portatore», dicono gli organizzatori. Il weekend coincideva fra l’altro, ieri, con quello che sarebbe stato il novantesimo compleanno di Piersanti. I lavori si sono svolti all’hotel “Le Meridien Visconti”, in via Federico Cesi, a Roma. Dopo la professoressa Falcone, ci sono stati i saluti del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. «Di fronte a tragedie come quelle di Gaza, dell’Ucraina, del 7 ottobre, con questa scuola e con le iniziative vogliamo portare alla luce l’altruismo di queste figure, che hanno donato sé stessi agli altri, in una società che sempre più in balìa dell’odio, dell’egoismo e del disinteresse per la comunità di appartenenza», ha detto il giornalista Paolo Borrometi, in prima linea nell’impegno antimafia e per la cultura della legalità, presidente della scuola di formazione politica. «La reazione dopo gli attentati del 1992 – ha detto nel suo intervento Rosy Bindi – è stata innanzitutto una reazione di popolo, prima che delle istituzioni, per questo è importante il protagonismo delle associazioni nel tener viva la memoria». Per l’ex ministra della Sanità ed ex presidente della commissione Antimafia, che è stata assistente di Vittorio Bachelet ed era al suo fianco quando i brigatisti lo assassinarono all’università “La Sapienza”, «la scomparsa di questi grandi protagonisti delle istituzioni, della politica e dell’impegno civile non ha solo posto fine alla vita di persone dedite al bene e alla legalità, ma ha creato un vuoto nella nostra democrazia, e un malessere istituzionale che dura ormai da oltre trenta anni, e iniziative come queste possono contribuire a far maturare una nuova consapevolezza e una rinnovata voglia di partecipazione». Momento conclusivo della cerimonia d’apertura la lezione del giornalista e scrittore Giovanni Grasso, biografo di Piersanti Mattarella. La formazione si è rivolta a 50 giovani sotto i 35 anni, provenienti da ogni area del Paese. Tra questi, dieci con borsa di studio. Il secondo appuntamento sarà, sempre a Roma, nel weekend dal 21 al 23 novembre.

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