
L'intervento del giornalista Paolo Borrometi che ha aperto la scuola di formazione dedicata alla memoria di Piersanti Mattarella
«Bisogna fare squadra fra associazioni nel ricordare le vittime della mafia e dell’attacco alle istituzioni». L’auspicio di Maria Falcone, sorella del magistrato simbolo (assieme a Paolo Borsellino) della lotta a “cosa nostra”, assassinato a Capaci il 23 maggio del 1992, arriva a 33 anni da quel terribile attentato, a incoraggiare il primo weekend della Scuola di formazione politica intitolata a Piersanti Mattarella, un’altra vittima della mafia, o meglio di un terrorismo mafioso mirante a minare dalle fondamenta la tenuta stessa della nostra democrazia. « A distanza di 45 anni dall’atroce omicidio dell’allora presidente della Regione Sicilia, la scuola ha l’obiettivo di formare le nuove generazioni sul piano politico-istituzionale, nel solco del suo esempio e dei valori di cui era autentico interprete e portatore», dicono gli organizzatori. Il weekend coincideva fra l’altro, ieri, con quello che sarebbe stato il novantesimo compleanno di Piersanti. I lavori si sono svolti all’hotel “Le Meridien Visconti”, in via Federico Cesi, a Roma. Dopo la professoressa Falcone, ci sono stati i saluti del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. «Di fronte a tragedie come quelle di Gaza, dell’Ucraina, del 7 ottobre, con questa scuola e con le iniziative vogliamo portare alla luce l’altruismo di queste figure, che hanno donato sé stessi agli altri, in una società che sempre più in balìa dell’odio, dell’egoismo e del disinteresse per la comunità di appartenenza», ha detto il giornalista Paolo Borrometi, in prima linea nell’impegno antimafia e per la cultura della legalità, presidente della scuola di formazione politica. «La reazione dopo gli attentati del 1992 – ha detto nel suo intervento Rosy Bindi – è stata innanzitutto una reazione di popolo, prima che delle istituzioni, per questo è importante il protagonismo delle associazioni nel tener viva la memoria». Per l’ex ministra della Sanità ed ex presidente della commissione Antimafia, che è stata assistente di Vittorio Bachelet ed era al suo fianco quando i brigatisti lo assassinarono all’università “La Sapienza”, «la scomparsa di questi grandi protagonisti delle istituzioni, della politica e dell’impegno civile non ha solo posto fine alla vita di persone dedite al bene e alla legalità, ma ha creato un vuoto nella nostra democrazia, e un malessere istituzionale che dura ormai da oltre trenta anni, e iniziative come queste possono contribuire a far maturare una nuova consapevolezza e una rinnovata voglia di partecipazione». Momento conclusivo della cerimonia d’apertura la lezione del giornalista e scrittore Giovanni Grasso, biografo di Piersanti Mattarella. La formazione si è rivolta a 50 giovani sotto i 35 anni, provenienti da ogni area del Paese. Tra questi, dieci con borsa di studio. Il secondo appuntamento sarà, sempre a Roma, nel weekend dal 21 al 23 novembre.