giovedì 19 dicembre 2019
Così il presidente della Giunta delle Immunità parlamentari di Palazzo Madama. Il leader leghista: «Vogliono portarmi in tribunale? Lo facciano». Nota di Palazzo Chigi: mai trattato in Cdm
Di Maio e Salvini quando erano ministri nello stesso governo

Di Maio e Salvini quando erano ministri nello stesso governo

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«Oggi alle 13,30 incardineremo la vicenda del già ministro Salvini per la vicenda della nave Gregoretti e si darà al senatore Salvini un termine di 15 giorni come da prassi per, o chiedere di essere sentito dalla Giunta, o per inviare una memoria scritta. La Giunta ha un termine di 30 giorni per prendere una decisione che poi passa all'aula che entro altri 30 giorni, quindi prima della fine di febbraio, dovrà pronunciarsi. Il calendario è stato fissato in maniera molto serrata. Oggi stabiliremo questo termine di 15 giorni che scadrà il 3/4 gennaio, dopodiché abbiamo fissato riunioni il giorno 8 gennaio alle ore 14; il giorno 9 gennaio alle ore 08.30; lunedì 13 gennaio alle ore 15.30 e poi altre riunioni nella settimana. Abbiamo fissato una possibile data di votazione il giorno lunedì 20 gennaio alle ore 17». Così il presidente della Giunta delle Immunità parlamentari di Palazzo Madama Maurizio Gasparri (Forza Italia), ad Agorà Rai Tre, condotto da Serena Bortone.

«Oggi è il 19 dicembre, quindi rispetteremo il termine dei 30 giorni nonostante ci siano in mezzo le festività, ma non andremo oltre il termine che il regolamento ci affida - spiega Gasparri.- Da mia previsione arriverà in aula il 10/15 febbraio immagino. Questo però dipende dalla presidenza del Senato e dalla Conferenza dei capigruppo. Io rispondo dei termini della Giunta, e assicuro che noi entro il 20 gennaio, probabilmente proprio il 20 gennaio, che è un lunedì pomeriggio, prenderemo la votazione. Io sarò il relatore, farò una proposta alla Giunta, ovviamente devo esaminare tutto il carteggio che ci è arrivato appena ieri sera in Giunta e quindi in questi giorni esamineremo la questione».

Salvini: «Mi vogliono in tribunale? Lo facciano»
«Se difendere la sicurezza, i confini e la dignità del mio Paese mi comporta un processo, o per assurdo una condanna, vuol dire che in questo Paese c'è qualcosa che non vada e penso che tanti italiani sono pronti a fare questo tratto di strada con me. Vogliono portarmi in tribunale? Lo facciano...». Cosi Matteo Salvini a margine dell'assemblea di Confagricoltura a Roma sul caso Gregoretti. «Quel che ho fatto l'ho fatto da ministro - aggiunge il leader leghista - e lo dimostreremo con le carte, con l'ok di tutto il governo. Se poi oggi qualcuno, per convenienza o per non litigare col Pd, dice che Salvini è brutto, cattivo, sequestratore, razzista e fascista e deve essere processato, allora poi ne risponderà la sua coscienza. È una vergogna che rischi 15 anni per aver difeso i confini, ma non sono l'unico, guardando come viene trattato Trump negli Usa o Netanhyau in Israele. Penso che qualcuno faccia un uso politico della magistratura, usi il suo ruolo (di magistrato, ndr) per fare politica. Pochi, il 99% della magistratura italiana è sana, libera e indipendente».

«C'è una canzone di Mia Martini, 'Piccolo
uomò, e poi una di De Andrè, che parafrasando potrei citare con "più dell'onor potè la poltrona"», conclude Salvini, riferendosi all'annuncio del capo politico di M5s Luigi Di Maio, di votare a favore della richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex-ministro dell'Interno per la vicenda della nave Gregoretti.

La nota di Palazzo Chigi: caso Gregoretti mai trattato in Cdm
Nella riunione del Cdm del 31 luglio scorso «la questione relativa alla vicenda della nave Gregoretti non figura all'ordine del giorno e non è stata oggetto di trattazione nell'ambito delle questioni "varie ed eventuali" nel citato Consiglio dei ministri né in altri successivi». È quanto si legge in una nota firmata dal segretario generale della presidenza del Consiglio, contenuta nella richiesta di autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini, all'epoca ministro dell'Interno, presentata al Senato dal Tribunale dei ministri di Catania.


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