sabato 16 marzo 2024
Il racconto del presule: «Sono arrivato trentesimo su trentacinque, ma è stato bello». Come è nata la gara, chi la organizza e quanti sacerdoti partecipano
Sacerdoti sulle piste

Sacerdoti sulle piste - Ansa

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La gara si svolge ogni anno, a partire dal lontano 1962. Quando Padre Alfred Delavay, alpinista nel cuore e sciatore fin da giovanissimo, raggruppò per la prima volta i sacerdoti della diocesi di Les Gets, in Francia, che condividevano la sua passione per la montagna e per la neve. Dopo la sua tragica morte tre anni dopo - che avvenne proprio in un incidente alpinistico nel massiccio del Monte Bianco - la sua famiglia ha voluto perpetuare la sfida che aveva creato, dandole in suo onore il nome "Challange Alfred Delavay". E rieccoli i sacerdoti di montagna (un po' francesi, un po' italiani e un po' svizzeri) raggrupparsi per la 62esima edizione della gara, andata in scena questa settimana a Courmayeur e organizzata dal parroco don Gregorio Mrowczynski, origini polacche, grande esperto alpinista anche lui, amante della montagna come Wojtyla. Gara in cui, tra le tante sorprese, c'è stata quello di un vescovo che ha partecipato allo slalom gigante.

Trattasi di monsignor Gianni Ambrosio, vescovo emerito di Piacenza, già docente di teologia alla Cattolica, che all'età di 81 anni ha rimesso gli sci, appesi al chiodo da oltre un ventennio. Un record non solo anagrafico: tra le 35 tonache che si sono sfidate nelle tre gare previste (fondo, gigante e combinata), si trattava dell'unico presule. Come è andata?, gli hanno chiesto i giornalisti. «Sono arrivato trentesimo su trentacinque - ha raccontato lui entusiasta -. Per la verità avevo smesso da 25 anni di sciare. E visto che i competitor erano tutti parroci di montagna e io l'unico “di pianura”, direi che me la sono cavata». Monsignor Ambrosio d'altronde ha anche cominciato a sciare «tardi. Verso i trent'anni. Quasi per sfida. I ragazzi della parrocchia dove lavoravo non venivano alla messa della domenica perché andavano a sciare. Così raggiungemmo il compromesso che se venivano il sabato sera o la mattina presto, la domenica io poi sarei andato con loro imparando a sciare». E così, dopo 25 anni di stop, eccolo sulle piste.

Questa è stata la prima volta del vescovo Ambrosio. «Ma se le condizioni me lo permetteranno - ha promesso - parteciperò anche il prossimo anno. Bello soffermarsi e sentirsi piccoli tra questi giganti meravigliosi della natura, le Alpi». Una curiosità: ha fatto la discesa di slalom gigante con la tonaca? «Soltanto in due l'hanno portata - ha proseguito -. Ma uno era maestro di sci prima di prendere i voti, l'altro era padre Jean Yves, un parroco francese veramente abile». Che la gara l'ha anche vinta, essendosi (pare) allenato appositamente per l'occasione una settimana intera sulle nevi dell'Alta Savoia. E ancora, era il più anziano? «No», visto che dalle vallate svizzere di Sion a Courmayeur con la Panda è arrivato anche padre Claude del Gran San Bernardo, che di anni ne ha 84.

Giornate di competizione e di preghiera, anche. Prima di partire con lo slalom gigante, racconta l'organizzatore delle ultime tre edizioni don Gregorio, si è pregato tutti insieme anche per le tante vittime delle guerre.

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