
Una manifestazione a Berlino contro le proposte di "remigrazione" - Epa
Il Remigration Summit, il contestato raduno dell’ultradestra sul tema dell’immigrazione, sta per iniziare al Teatro Comunale di Gallararate (Varese). La convocazione ai partecipanti è arrivata via e-mail alle 6 a chi aveva acquistato il biglietto con l’indicazione del luogo e dell'orario, anticipato alle ore 9 rispetto alle 14.30, come era originariamente previsto.
«È stato deciso di fare questa manifestazione a Gallarate. Le misure per garantire l’ordine pubblico prese da questura e prefettura sono imponenti e adeguate. Mi auguro che vada tutto bene perché è giusto che tutti possano manifestare le proprie idee», ha commentato il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani.
Il generale Roberto Vannacci ha inviato un video al Remigration Summit in corso a Gallarate, in provincia di Varese scusandosi di non poter essere presente. «Vi do il mio sostegno», ha detto aggiungendo che «la remigrazione non è uno slogan ma una proposta concreta». Una proposta che «vuol dire mette al centro gli italiani, gli europei. E' una battaglia di libertà e civiltà, di sicurezza, che è il vero spartiacque fra destra e sinistra».
Mentre a Gallarate inizia il Remigration summit, a Napoli è in corso la manifestazione di Noi Moderati alla quale partecipa anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che parlando con i giornalisti commenta:
«Sono due legittimi contributi a una discussione. In democrazia c'è bisogno di tutti i contributi e di tutte le componenti rispetto a fenomeni così complessi». In democrazia, ha aggiunto «non bisogna avere paura di nulla, anche di idee che possano apparire molto forti, controverse, discutibili, non condivise in qualche modo», risponde il ministro, alla richiesta delle opposizioni di vietare il Remigration Summit dell'estrema destra europea contro i migranti
Nelle ultime ore si erano rincorse le voci su dove si sarebbe svolto il contestato raduno, tanto che fino all’ultimo circolavano più dubbi che certezze (compreso uno spostamento in Piemonte). Inizialmente era stato scelto un hotel di Somma Lombardo, sempre in provincia di Varese, ma la direzione della struttura non aveva confermato la prenotazione. Nei giorni scorsi il prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, aveva dichiarato che «in quanto evento privato, il summit non può essere vietato». A sentire gli organizzatori, l’evento sarebbe sold out: i partecipanti, provenienti da tutta Europa, avrebbero pagato un biglietto salato, dai 49 euro della versione base ai 250 euro di quella premium.
Giovedì il caso ha iniziato a montare sui media per via dell’espulsione dall’Italia, per motivi di ordine pubblico, di Rasmus Paludan, il politico danese 43enne di estrema destra già condannato per aver bruciato il Corano in pubblico in varie occasioni. Paludan, fondatore del piccolo partito Stram Kurs (“Linea Dura”) era atterrato all'aeroporto di Malpensa per partecipare al summit, ma era stato trattenuto dalla Digos, finché non era sopraggiunto il provvedimento di espulsione della questura di Varese. L’espulsione ha acceso il faro dei media sul raduno, innescando subito un caso politico. Dal Pd, il consigliere regionale Samuele Astuti e il senatore Alessandro Alfieri hanno chiesto di vietare l’incontro, perché «è un dovere impedire un raduno di razzisti che inneggia a odio e intolleranza». A favore si è dichiarato invece il vicepremier e segretario leghista Matteo Salvini: «Sono d’accordo che ci sia qualsiasi iniziativa democratica e libera. Non capisco perché si dovrebbe vietare a priori il libero pensiero di qualcuno, non siamo mica in Unione Sovietica». Pilatesco il governatore della Lombardia Attilio Fontana: «Non so ancora dove si terrà l’incontro. Ma esiste la libertà di esprimere il proprio parere e di manifestare, per cui mi sembra che non ci siano problemi». Affermazioni che hanno fatto indignare il centrosinistra: «Le dichiarazioni di Fontana e Salvini su un raduno che inneggia all’odio e all’intolleranza sono penose, ma non sorprendono», ha incalzato Pierfrancesco Majorino, capogruppo dem in consiglio regionale e componente della segreteria nazionale del Pd. A rincarare la dose è intervenuto Nicola Fratoianni (Avs): «È incredibile che mentre in altri Paesi europei iniziative simili non si potrebbero svolgere, questo affronto alla democrazia possa avvenire in Italia. Il ministro Piantedosi e il governo Meloni impediscano questa vergogna».
Oggi pomeriggio a Milano, infine, sono previste intanto due manifestazioni di protesta. A piazza San Babila si troveranno associazioni, sindacati e partiti (incluso M5s) con leader nazionali come il segretario della Cgil, Maurizio Landini, e lo stesso Fratoianni; una mobilitazione antifascista è prevista in largo Cairoli, tra piazza Duomo e il Castello, dove potrebbero ritrovarsi studenti e movimenti antagonisti. In regione, comunque, la tensione resta alta.