sabato 11 novembre 2023
In 50mila partecipano alla manifestazione dem oggi a Roma per dimostrare che l'alternativa c'è: «La destra si traveste ma è sempre la stessa». Conte: qui per testimoniare un dialogo avviato
Il Pd in piazza. Elly Schlein: qui per un futuro più giusto

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Il Pd scende in piazza per costruire un’alternativa al governo di centrodestra. Tante bandiere tricolore, accanto a quelle del Pd e della pace, oggi pomeriggio in piazza del Popolo per la manifestazione organizzata dal Partito democratico sotto lo slogan “Per un futuro più giusto. L'alternativa c'è”. Secondo fonti del Nazareno i partecipanti sarebbero circa 50mila e sarebbero arrivati 150 pullman da tutta Italia. «Una piazza meravigliosa. Guardate che partecipazione, l'alternativa è qui intorno a noi', ha detto la segretaria Schlein prima di ringraziare dal palco i militanti per la partecipazione».

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Dal giovane medico specializzando all'attivista del clima, passando per le lavoratrici in lotta per difendere il posto di lavoro e l'operatrice che si occupa di disabili. Elly Schlein porta sul palco di Piazza del Popolo un 'campione' dell'Italia che «fa fatica ad arrivare a fine mese».

Schlein: da questa piazza parte una fase nuova

«Avevamo bisogno di tornare in piazza, di mobilitarci per un futuro più giusto e condividere la visione per il futuro di questo paese. Una visione di cambiamento, solidarietà e pace. Siamo qua per lottare per un futuro più giusto e unire le nostre lotte per essere insieme più forti», le parole della segretaria Schlein, aggiungendo che dopo un anno diciamo «basta con il governo che fa la guerra ai poveri e non alla povertà e se la prende sempre con i più fragili. Il messaggio a chi governa è chiaro. Siamo qua per dire basta a questo governo, possono travestirsi come vogliono ma la destra è sempre la stessa». Aggiungendo che da «questa piazza parte una fase nuova», per ricostruire il Paese e un campo pogressista.

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Poi la segretaria dem vira sulla manovra. «È una manovra fatta di mancette che durano il tempo di scavalcare le europee – dice - A noi non interessa il potere per il potere, a noi interessa il potere per cambiare la vita delle persone. Ci serve una visione che guardi ai prossimi trent'anni per migliorare la vita delle persone e del Paese». Dopo un anno di campagna elettorale fatta di promesse iperboliche, come il taglio delle accise, è aumentata la benzina e il governo no ha fatto nulla. Dopo tutta la retorica sulla famiglia, secondo Elly Schlein, «hanno tradito le promesse sugli asilo nido, hanno aumentato pannolini e assorbenti e tagliano sulla sanità pubblica, non mettendo un euro sulla non autosufficienza. Non c'è nulla sul diritto allo studio, alla casa, all'emergenza climatica e cosi' puniscono anche i figli. Tagliano sulle disabilità e sulle pensioni, non c'è nulla sulle imprese e nulla che rilanci l'economica, che accompagni alla transizione ecologica».

Sul fisco poi «dobbiamo ricominciare a parlare di redistribuzione: delle ricchezze, del potere, del tempo», mentre sulla sanità – aggiunge Schlein, occorre difendere la sanità pubblica, «il governo la smetta di fare i giochi di prestigio con i numeri. Dobbiamo continuare a migliorare il sistema di sanità pubblica. Sblocchiamo le assunzioni, servono più risorse, mettere strumenti come il bonus psicologo per la salute mentale».

Salario minimo, lotta al lavoro precario e incentivazione di quello femminile, investimenti per evitare di avere ragazzi che vanno via, sono i principali temi su cui il governo dovrebbe lavorare; invece, continua, «sono ossessionati dall'immigrazione e non vedono l'emigrazione di tanti giovani» e sulla cittadinanza «serve una legge che dica chiaramente che chi nasce in Italia è italiano». Inoltre riguardo all'accordo firmato con l'Albania Schlein è lapidaria:« È stato un errore non cambiare la Bossi-Fini quando siamo stati al governo. Non c'è nessun accordo perché gli accordi internazionali in questo Paese devono passare dal parlamento e noi non abbiamo visto nulla». Infine sulla riforma del premierato tuona: «È una deriva plebiscitaria, Giorgia Meloni non vuole governare, vuole comandare».

Fotogramma

In piazza anche il leader M5s Conte

«Io sono per il campo giusto e non per il campo largo. Siamo oggi qui per confermare il dialogo che abbiamo già avviato col Pd e per confermare tutto il nostro dissenso, forte, alle politiche del governo, a partire dalla manovra, che è una sciagura per il Paese, nulla di nulla, solo mortificazioni», ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, arrivando alla manifestazione del Pd in piazza del Popolo a Roma.

Appausi dalla piazza del Partito democratico sono arrivati per Giuseppe Conte, quando il presidente M5s è entrato nel retropalco da una transenna laterale. Una volta raggiunto il retropalco, Conte è stato accolto da Francesco Boccia, Roberto Speranza (già ministri del suo governo) e da Nicola Zingaretti, al tempo segretario dem. Poi il leader M5s si è intrattenuto per un colloquio con la segretaria Elly Schlein.

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