mercoledì 26 agosto 2009
La donna, 35 anni, era una ragazza madre e disoccupata. Il folle gesto forse dettato da una depressione post partum: il bimbo è stato ucciso con il cavo per ricaricare il telefono cellulare.
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Tragedia a Genova. Il cadavere di un bambino di appena 19 giorni è stato trovato all'interno di un'abitazione di corso Martinetti, nella delegazione genovese di Sampierdarena. L'infanticidio sarebbe stato commesso dalla madre della piccola vittima, che a sua volta si è tolta la vita impiccandosi. Secondo quanto appreso la donna era una "ragazza madre". Aveva 35 anni. Il padre del bambino non aveva riconosciuto il figlio. Disoccupata, si sarebbe tolta la vita forse in preda a una depressione post parto dopo avere strozzato il bimbo con un cavo elettrico. Sul posto sono presenti agenti dell'Ufficio prevenzione generale della questura di Genova e della Squadra Mobile oltre al pm di turno. La donna si chiamava Sabrina Ricci, il piccolo, Lorenzo. Secondo quanto appreso, al momento dell'omicidio il piccolo era nella culla. La donna si è tolta la vita usando un cavo di nylon che ha attaccato alla testata del letto facendosi soffocare lentamente. La morte risalirebbe al pomeriggio o alla sera di ieri. Sul caso indaga la mobile di Genova che sta ascoltando i parenti e il padre biologico del piccolo. È stato il nonno del bambino, che ogni giorno prestava aiuto alla figlia, a trovare i cadaveri. Ha chiesto soccorso ai vicini che hanno chiamato la polizia.La donna si era trasferita da poco a vivere nell'appartamento nel seminterrato di una palazzina di pochi piani di corso Martinetti, nel quartiere di Sampierdarena. I vicini di casa per ora preferiscono non parlare, ma quei pochi che si lasciano sfuggire qualche parola, raccontano di una donna che viveva da sola col proprio bimbo. Secondo indiscrezioni raccolte, sembra inoltre che il padre del piccolo non avesse voluto riconoscere il neonato, elemento questo che potrebbe aver aggravato la depressione post partum.
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