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I passeggeri di una cabina sono stati imbragati e fatti scendere uno alla volta - ANSA
All’improvviso il cavo trainante si è spezzato in due, finendo su un palazzo e sulla ferrovia sottostante. E la cabina rimasta bloccata a monte è precipitata con le cinque persone che aveva a bordo: quattro sono morte, una è rimasta ferita e versa in condizioni gravissime. Le vittime sono tre turisti stranieri e il macchinista, Carmine Parlato. Una quarta turista è rimasta gravemente ferita. L’incidente è avvenuto intorno alle 15 sulla funivia del monte Faito, a Castellammare di Stabia, nel Napoletano. In quel momento c’erano due vagoni in movimento sull’impianto.
Le operazioni sono state coordinate dal centro soccorso convocato dal prefetto di Napoli, Michele di Bari. Oltre ai pompieri, sono stati attivati il 118, la Protezione civile e 20 operatori del Soccorso alpino: le ricerche sono state effettuate con l’aiuto di due elicotteri. Sul luogo della tragedia si sono recati il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Antonio Iannone. «Si sta lavorando in montagna per recuperarlo, ma con nebbia e vento non si riesce ad arrivare neanche a piedi», ha dichiarato De Luca a proposito del disperso. «Sono state salvate molte vite umane, poteva andare peggio», ha aggiunto. Il governatore campano ha in seguito raggiunto l’ospedale di Castellammare, dove sono stati ricoverati d’urgenza i feriti e dove si è fatto il punto con gli operatori che stanno effettuando i soccorsi. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’indagine e posto sotto sequestro l’impianto, gestito dall’Eav, azienda dei trasporti della Regione Campania. Indaga la polizia.
I turisti precipitati erano due coppie di stranieri, ha fatto sapere sempre De Luca, aggiungendo un particolare poco consono al momento («a conferma di come la funivia che porta sul monte Faito sia un’importante attrattiva turistica per il territorio», ha detto il governatore).. Con loro è rimasto ferito il macchinista Carmine Parlato, dipendente dell’Eav. L’uomo vive a Napoli e lavora per l’azienda regionale dei trasporti da diversi anni. Per un periodo era stato impiegato presso il deposito degli autobus di Sorrento e successivamente è stato trasferito alla funivia. L’impianto, che l’anno scorso ha ospitato 113mila viaggiatori era stato riaperto da appena una settimana, in tempo per la stagione turistica.
Quello avvenuto oggi non è l’unico incidente mortale sulla funivia del monte Faito: nel giorno di Ferragosto del 1960, otto anni dopo l’inaugurazione, una cabina si sganciò dai cavi di traino per poi schiantarsi sui binari della ferrovia sottostante. Allora i morti furono quattro – tra cui un bambino di nove anni –, i feriti 31. Più di recente, nel luglio del 2021 (poco dopo la sua riattivazione, dopo anni di chiusura), l’impianto era rimasto bloccato a causa di un black out: la discesa dei 17 passeggeri, rimasti sospesi in aria per circa un’ora, fu possibile solamente grazie all’attivazione di un gruppo elettrogeno.