giovedì 17 aprile 2025
Le vittime sono tre turisti e il macchinista. Una quarta turista è gravemente ferita. La tragedia causata dalla rottura dei cavi
I passeggeri di una cabina sono stati imbragati e fatti scendere uno alla volta

I passeggeri di una cabina sono stati imbragati e fatti scendere uno alla volta - ANSA

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All’improvviso il cavo trainante si è spezzato in due, finendo su un palazzo e sulla ferrovia sottostante. E la cabina rimasta bloccata a monte è precipitata con le cinque persone che aveva a bordo: quattro sono morte, una è rimasta ferita e versa in condizioni gravissime. Le vittime sono tre turisti stranieri e il macchinista, Carmine Parlato. Una quarta turista è rimasta gravemente ferita. L’incidente è avvenuto intorno alle 15 sulla funivia del monte Faito, a Castellammare di Stabia, nel Napoletano. In quel momento c’erano due vagoni in movimento sull’impianto.

Quella a monte è finita in uno strapiombo, tra la nebbia fitta che avvolgeva la montagna: molto probabilmente, il freno di emergenza non ha funzionato. Entrambe le cabine in movimento al momento della rottura del cavo trainante sono state bloccate dal sistema di sicurezza della funivia. In totale, i passeggeri coinvolti sono 16. I 12 partiti dalla stazione a valle sono rimasti sospesi in aria a 100 metri da terra. Sono stati tratti in salvo poco dopo dai vigili del fuoco, che li hanno imbracati e fatti scendere uno alla volta. I soccorritori non sono riusciti invece a raggiungere i cinque passeggeri rimasti bloccati a monte (quattro turisti e il macchinista della funivia) e poi precipitati con la cabina su cui viaggiavano.

Le operazioni sono state coordinate dal centro soccorso convocato dal prefetto di Napoli, Michele di Bari. Oltre ai pompieri, sono stati attivati il 118, la Protezione civile e 20 operatori del Soccorso alpino: le ricerche sono state effettuate con l’aiuto di due elicotteri. Sul luogo della tragedia si sono recati il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Antonio Iannone. «Si sta lavorando in montagna per recuperarlo, ma con nebbia e vento non si riesce ad arrivare neanche a piedi», ha dichiarato De Luca a proposito del disperso. «Sono state salvate molte vite umane, poteva andare peggio», ha aggiunto. Il governatore campano ha in seguito raggiunto l’ospedale di Castellammare, dove sono stati ricoverati d’urgenza i feriti e dove si è fatto il punto con gli operatori che stanno effettuando i soccorsi. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’indagine e posto sotto sequestro l’impianto, gestito dall’Eav, azienda dei trasporti della Regione Campania. Indaga la polizia.

I turisti precipitati erano due coppie di stranieri, ha fatto sapere sempre De Luca, aggiungendo un particolare poco consono al momento («a conferma di come la funivia che porta sul monte Faito sia un’importante attrattiva turistica per il territorio», ha detto il governatore).. Con loro è rimasto ferito il macchinista Carmine Parlato, dipendente dell’Eav. L’uomo vive a Napoli e lavora per l’azienda regionale dei trasporti da diversi anni. Per un periodo era stato impiegato presso il deposito degli autobus di Sorrento e successivamente è stato trasferito alla funivia. L’impianto, che l’anno scorso ha ospitato 113mila viaggiatori era stato riaperto da appena una settimana, in tempo per la stagione turistica.

Quello avvenuto oggi non è l’unico incidente mortale sulla funivia del monte Faito: nel giorno di Ferragosto del 1960, otto anni dopo l’inaugurazione, una cabina si sganciò dai cavi di traino per poi schiantarsi sui binari della ferrovia sottostante. Allora i morti furono quattro – tra cui un bambino di nove anni –, i feriti 31. Più di recente, nel luglio del 2021 (poco dopo la sua riattivazione, dopo anni di chiusura), l’impianto era rimasto bloccato a causa di un black out: la discesa dei 17 passeggeri, rimasti sospesi in aria per circa un’ora, fu possibile solamente grazie all’attivazione di un gruppo elettrogeno.

«È un impianto tra i più sicuri, una tragedia incredibile». La cittadinanza di Castellammare segue con dolore e stupore il susseguirsi di notizie sulla tragedia della funivia del Faito, che da decenni è uno dei maggiori richiami turistici del territorio e gli stabiesi chiamano confidenzialmente “’a panarella”. Una piccola folla si raduna all’esterno della stazione a valle, blindata dalle forze dell’ordine: nel locale entra la moglie del macchinista che era a bordo della cabina precipitata, in lacrime, confortata dai colleghi del marito che chiedono di fare “immediata chiarezza” sulle cause del disastro. «Qui ci sentiamo come una famiglia - dice un operatore della funivia - e un lutto del genere colpisce tutti. Appare inspiegabile, tenendo conto delle continue verifiche di sicurezza cheeseguiamo». Toccherà agli inquirenti rispondere alle tante domande che la tragedia del monte Faito porta con sé. In serata è gi
unto un messaggio di cordoglio da parte del presidente del Senato, Ignazio La Russa.
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