venerdì 13 novembre 2015
​Sette anni all'imprenditore barese, condannata anche Sabina Began. Riconosciuto il "traffico" di ragazze per l'ex premier ma senza associazione a delinquere.
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​​L'imprenditore Gianpaolo Tarantini è stato condannato a 7 anni e 10 mesi a conclusione del processo sul traffico di escort presso le residenze dell'ex premier Silvio Berlusconi. Oltre all'imprenditore barese, il Tribunale ha condannato "l'ape regina" Sabina Began ad un anno e quattro mesi, Massimiliano Verdoscia, tre anni e sei mesi, Pierluigi Faraone, due anni e sei mesi, mentre sono stati assolti dalle accuse Claudio Tarantini, fratello di "Gianpi", e Francesca Lana. Il Tribunale, al termine di cinque ore di camera di Consiglio, non ha riconosciuto il reato diassociazione per delinquere. Tarantini e gli altri tre condannati oggi dalla II sezione del Tribunale di Bari hanno reclutato prostitute per le feste nelle residenze dell'expremier Silvio Berlusconi, ma senza il riconoscimento dell'aggravante di aver agito in associazione fra loro. È quanto emerge dal dispositivo della sentenza emessa oggi. La condanna maggiore, 7 anni e 10 mesi a Tarantini, il più attivo durate quei mesi tra l'estate del 2008 e i primi mesi del 2009 a"reclutare" ragazze per animare le "cene eleganti" allo scopo di ottenere i favori del premier dell'epoca e con il progetto di entrare nel giro dei grandi affari. Colpevoli di aver reclutato ragazze anche Massimiliano Verdoscia, a 3 anni e sei mesi, 2anni e sei mesi a Peter Faraone, milanese, attivo nel settore delle pubbliche relazioni, feste ed eventi vari. Dello stesso profilo penale, sia pure per episodi minori vista l'entità della pena, anche la condanna di Sabina Beganovich, nota alle cronache come Sabina Began, ritenuta all'epoca dei fatti molto vicina all'ex premier. Non sono servite a convincere la corte le sue lacrime in occasione della dichiarazione spontanea resa in aula nei giorni scorsi in cui protestava innocenza e il proprio "amore per Silvio". Escono indenni e assolti al processo Francesca Lana e Claudio Tarantini.

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