mercoledì 28 febbraio 2024
La decisione presa dal ministro Crosetto per «carenza del senso di responsabilità». Il generale querelato anche dalla pallavolista Egonu. L'appoggio della Lega per le elezioni europee
Il generale Roberto Vannacci

Il generale Roberto Vannacci - Ansa

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Nuovi guai per il generale Roberto Vannacci. Il Ministro della difesa Guido Crosetto ha applicato infatti nei suoi confronti la sanzione della sospensione disciplinare dall'impiego per 11 mesi, «con conseguente uguale detrazione di anzianità e dimezzamento dello stipendio».

Lo ha reso noto l'avvocato dell'ufficiale, Giorgio Carta, che spiega: «La sanzione stigmatizza le circostanze della pubblicazione del libro che avrebbe asseri​tamente denotato carenza del senso di responsabilità e determinato una lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata, compromettendo il prestigio e la reputazione dell'Amministrazione di appartenenza e ingenerando possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell'ambito della compagine militare».

Contro il provvedimento, il legale ha annunciato «immediato ricorso al Tar Lazio», con richiesta di sospensiva, rivelandone il contrasto con il diritto alla libera manifestazione del pensiero garantito a tutti i cittadini, compresi i militari.

Vannacci è peraltro sotto inchiesta della procura militare per il caso delle spese sostenute quando era addetto militare italiano a Mosca. Poi c'è l'indagine della Procura di Roma per istigazione all'odio razziale, oltre a un fascicolo d'indagine per diffamazione aperto dopo la querela sporta da Paola Egonu, la campionessa di pallavolo stella della Nazionale azzurra. Oggetto della querela, depositata a Bergamo e trasmessa a Lucca per competenza territoriale (Vannacci risiede a Viareggio) ci sono le contestate frasi sui "tratti somatici" dell'atleta. Il pubblico ministero ha optato per l'archiviazione, decisione che però è stata impugnata dai legali di Egonu. Ora si attende la decisione del gup che dovrà decidere se procedere con l'archiviazione o se disporre il giudizio per il generale.

Per quanto riguarda il procedimento istigazione all'odio razziale della Procura di Roma, è stato avviato dopo le denunce depositate nei mesi scorsi da alcune associazioni sempre per le affermazioni contenute nel suo libro autoprodotto. Oggetto dell'esposto alcuni passaggi in cui Vannacci definisce «non normali» gli omosessuali o quando cita un episodio vissuto a Parigi in cui fa riferimento a «persone di colore». «Ho scritto un libro nel quale ho manifestato delle opinioni: forse per qualcuno criticabili, ma rimangono tali. Credo che nel 2023 le opinioni si combattono sul piano delle argomentazioni e non con la censura o nei tribunali», aveva replicato il generale.

L'indagine per truffa, sulle spese a Mosca della magistratura ordinaria, in parallelo con il procedimento avviato dalla Procura militare è stata aperta dopo un'ispezione svolta dallo Stato maggiore della Difesa. Un'attività che potrebbe finire anche davanti ai giudici della della Corte dei conti. Indagine che riguarda l'indennità di servizio per i familiari percepite illecitamente (perché moglie e figlie non sarebbero state a Mosca nel periodo considerato), una spesa di 9mila euro legata all'auto di servizio che non sarebbe stata autorizzata, rimborsi per l'organizzazione di eventi e cene che in realtà non si sarebbero svolti. Il periodo preso in esame dagli ispettori ministeriali è quello compreso tra il febbraio del 2021 ed il maggio del 2022. Vannacci venne quindi espulso dal Cremlino insieme ad altri 23 diplomatici ed esperti militari italiani, in risposta all'analoga mossa dal governo Draghi dopo l'invasione dell'Ucraina. Le verifiche degli ispettori hanno tenuto anche conto di alcune segnalazioni fatte dal colonnello che, a partire dal 2023, ricopre il ruolo che era di Vannacci nella sede della Difesa a Mosca. L'alto ufficiale ha segnalato una serie di "anomalie e criticità nella gestione amministrativa del suo predecessore".

Indagini e sanzione che non sembrano però fermare la sua candidatura alle prossime elezioni europee nelle fila della Lega. Matteo Salvini non ha usato mezzi termini parlando di «indagini che sono medaglie». E ancora: «Vecchi metodi del vecchio sistema. Avanti generale, avanti insieme, avanti Italia!». «A me farebbe molto piacere se fosse uno dei portabandiera della Lega in queste battaglie di libertà, di sicurezza, di civiltà, di democrazia, di coraggio - ha detto nei giorni scorsi Matteo Salvini -. Vannacci è indagato poi non in un posto a caso, a Mosca ovviamente ... però io penso che se uno ha rischiato la vita per i suoi ragazzi in giro per il mondo di tutto debba aver paura fuorché di un'inchiesta, e quindi se lo stimavo fino a ieri lo stimo ancora di più oggi».

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