mercoledì 27 novembre 2019
Dopo il crollo del viadotto sulla A6 si torna a chiedersi a chi spetti il compito di monitorare gli oltre 7mila impianti sparsi per l’Italia. Domande e risposte
Il viadotto crollato il 24 novembre a Madonna del monte, sulla A6, che da Torino porta a Savona (Twitter)

Il viadotto crollato il 24 novembre a Madonna del monte, sulla A6, che da Torino porta a Savona (Twitter)

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Il crollo del 24 novembre del ponte di Madonna del monte, sulla A6, che da Torino porta a Savona, ha riacceso le polemiche e le preoccupazioni sulle condizioni delle autostrade italiane e sulla necessità di effettuare maggiori controlli su viadotti e gallerie.
Per evitare che si ripetano tragedie come quella del ponte Morandi a Genova, le procure operano in due modi: il sequestro, con annesso rischio di paralisi del Paese, o perquisizioni e blitz delle forze dell'ordine, per spingere i gestori della rete stradale a effettuare controlli.
La Procura di Avellino ha fatto scattare i sigilli per nove ponti. Mentre nel corso della notte tra lunedì e martedì la Procura di Genova ha fatto chiudere un tratto della A26 per consentire verifiche sui viadotti Fado Nord e Percetti Sud.

A chi spettano i controlli su viadotti e ponti?

Fino ad ottobre erano affidati a Spea Engineering, società del Gruppo Atlantia. Autostrade per l’Italia ha comunicato che in futuro le verifiche saranno assegnate a una società internazionale, la cui selezione è già stata avviata. La task force di tecnici ha come obiettivo effettuare in tempi rapidi interventi di manutenzione preventiva delle strutture e delle parti accessorie di ponti e viadotti.

Chi deve decidere in merito all’eventuale chiusura di un tratto?

La decisione spetta alla cosiddetta Direzione di Tronco della Società Autostrade. Nel caso della chiusura dell’A26 su Genova lunedì sera, la sospensione del traffico è stata concordata con la Procura di Genova, dopo i monitoraggi effettuati. Prima si è adottata la limitazione dei flussi autostradali e poi è stato avviato il piano di manutenzione infrastrutturale.

Quale tipo di monitoraggio è stato fatto nell’ultimo anno?

l piano nazionale di manutenzione di ponti e viadotti è stato avviato da Autostrade ad inizio 2019. Le nuove squadre di intervento hanno già iniziato ad operare a Genova, ma progressivamente agiranno su tutta la rete autostradale. La pianificazione, spiega la società, terrà conto anche delle segnalazioni che potranno pervenire da cittadini e comitati di residenti nelle vicinanze dei viadotti. Ogni squadra è composta in media da 4 tecnici. Il loro lavoro si svolge sia in orario diurno che nella fascia notturna, dalle 21 alle 6, sfruttando i ridotti flussi di traffico nel caso in cui i cantieri diurni comportino disagi alla circolazione.

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