giovedì 27 ottobre 2016
Non ci sono state vittime, però di nuovo paura nella notte per i 7mila abitanti di Camerino. Il sindaco: siamo in difficoltà, tantissime le persone senza casa.
Camerino, centro storico distrutto
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Ancora. Di più. E di nuovo la paura della gente, di nuovo donne con maglioni troppo grandi indosso o coperte sulle spalle. Di nuovo i vigili del fuoco che aiutano a raccattare, velocemente, quanto si riesce dalla propria casa andata in pezzi o ripiegata su stessa. Camerino, la cittadina in provincia di Macerata, è stordita.

Ma niente lacrime, il terremoto stavolta, qui e da nessun’altra parte, non s’è preso vite umane. Anzi in qualche modo ha voluto avvisare, perché la prima forte scossa delle diciannove e dieci di ieri sera da queste parti ha mandato fuori casa chiunque e così la botta vera, quella da magnitudo 5.9, alle ventuno e diciotto, non ha potuto uccidere.

E nemmeno ha ucciso il campanile della chiesa di Santa Maria in Via (già danneggiato lo scorso 24 agosto), che si è abbattuto su una palazzina.

Il centro storico del paese è off limits per chiunque, anche per la stessa polizia locale. Spettrale. Surreale. Macerie, silenzio, i nostri passi che risuonano, l’ansia che si balli ancora, caschetto e nuvolaglia scura sulla testa, sole che ogni tanto s’affaccia e poi sparisce.

Poca sorpresa, da due mesi le scosse, spesso quasi impercettabili, non avevano mai spesso di far compagnia. Sebbene non ci si aspettassero due, tre schiaffi tanto violenti. E nessuno adesso crede siano finiti.


Al Coc (il “Centro operativo comunale”) di Camerino ci sono le file. Per chiedere un aiuto o d’essere accompagnati a recuperare qualcosa in casa o per capire ora cosa succederà e si dovrà fare. Facce sfatte da sonno perso e tensione, ragazzi seduti sugli scalini, cronisti che intervistano, donne e uomini di Protezione civile e Croce rossa che si danno da fare senza sosta. Settemila persone vivono qui, più i ragazzi universitari. Stanotte li hanno sgomberati, come pure sono stati sgomberati il carcere e l’ospedale. "Siamo in difficoltà”, spiega il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui: “È una situazione drammatica, il centro storico è zona rossa, distrutto, tutti gli edifici hano lesioni, gli sfollati sono centinaia”. E soprattutto no, nessuno riesce a credere sia finita.

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