venerdì 27 gennaio 2023
Il medico: «Peggiora e ha il naso rotto per una caduta, può avere conseguenze gravissime». La Cassazione ha anticipato al 7 marzo la sua udienza
Caduta in carcere per Alfredo Cospito. Il Garante chiede il trasferimento
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Una caduta nella doccia, con la frattura del naso e una forte emorragia hanno fatto precipitare in poche ore le condizioni di salute dell'anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame da 100 giorni per protestare contro il regime 41 bis al quale è sottoposto nel carcere di Sassari e contro l'ergastolo ostativo.

L'incidente, secondo quanto riferito dall'avvocato di Cospito, e dal medico di fiducia del detenuto, Angelica Milia, è avvenuto l’altra notte. «Alfredo è caduto nella doccia, è stato curato nella clinica di Otorinolaringoiatria per ridurre la frattura scomposta alla base del naso, ma ha perso molto sangue, è debole, ha difficoltà ad avere una normale termoregolazione corporea», racconta la dottoressa che poi spiega: «Ha le piastrine basse, anche un piccolo taglio può provocare una forte emorragia che, viste le sue condizioni e il fatto che non si stia alimentando da 100 giorni, può avere conseguenze gravissime».

È urgente un trasferimento per Cospito in una struttura in grado di garantire un immediato intervento sanitario. Con un appello pubblico è intervenuto il Garante Nazionale per le persone private della Libertà Nazionale Mauro Palma. "Il carcere di Sassari - ha affermato il Garante - non è dotato di un centro clinico interno e nel territorio limitrofo non vi sono strutture sanitarie in grado di assicurare eventuali interventi urgenti con la dovuta sicurezza".
Il Garante nazionale ha ricordato "che la tutela della salute di chi è nella disponibilità dello Stato, in quanto privato della libertà personale, è responsabilità dell'Amministrazione che lo ha in carico e ritiene che un trasferimento di Alfredo Cospito non sia più procrastinabile".
L'auspicio del Garante è che "nel pieno rispetto delle Istituzioni che si stanno occupando della vicenda" si giunga "in tempi rapidi" a una soluzione che permetta che sia posto fine allo sciopero della fame.

E' stata intanto anticipata al 7 marzo l'udienza in Cassazione che affronterà il ricorso presentato dal difensore dell'anarchico al 41 bis e in sciopero della fame da tre mesi nel carcere di Sassari, contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha respinto un reclamo contro l'applicazione del carcere duro disposto nei suoi confronti per quattro anni. L'avvocato difensore Flavio Rossi Albertini aveva depositato una istanza, legata alle condizioni di salute del detenuto, dopo che i Supremi giudici avevano fissato l'udienza al 20 aprile.

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