martedì 4 gennaio 2022
Nel 2021 gli italiani hanno speso per puntate in Rete e sale giochi più di 107,5 miliardi, tornando di fatto ai livelli del 2019. Solo lo Stato non ha fatto affari, a causa della bassa tassazione
Boom gratta e vinci e online. Azzardo, è tutto come prima
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Anno da record il 2021 per l’azzardo. Malgrado la pandemia, malgrado i lockdown che hanno chiuso le sale gioco e scommesse, e bloccato slot e vlt da ottobre 2020 a giugno 2021, gli italiani hanno speso più di 107,5 miliardi. Una cifra enorme. Parliamo di record anche se nel 2019 si era arrivati a 110,5 miliardi, ma era un anno normale. Poi il Covid e le restrizioni del governo hanno fatto scendere la cifra nel 2020 a 88,3 miliardi, sia per la chiusura delle sale (lockdown primaverili e invernali) sia per la sospensione di gran parte delle gare sportive su cui scommettere, anche on line.

Lo scorso anno, invece, è stato proprio l’online a garantire ricchissimi affari ad 'azzardopoli', con un vero boom dei soldi spesi in scommesse e giochi vari, ma anche perché, come Avvenire ha scritto più volte, la tassazione dell’online è molto inferiore a quella che colpisce la rete fisica. E così nel 2021 l’unico a non aver fatto affari è stato l’Erario che rispetto al 2019 perde il 35% dei propri incassi. Colpisce anche il fortissimo aumento della spesa per gratta e vinci, più del 50%, sicuramente dovuto al fatto che per mesi è stata l’unica modalità di azzardo ancora possibile, ma anche all’effetto 'illusione' di facile arricchimento in un periodo di dura crisi economica.

Non è un caso, infatti, che come raccontato al nostro giornale da molte fondazioni antiusura, siano in forte aumento le persone che chiedono un aiuto per essere finite in mano agli strozzini proprio per le spese di azzardo, soprattutto online e gratta e vinci. E il cerchio perverso si chiude. Vediamo dunque i numeri, raccolti da alcuni siti specializzati e confermati come tendenza ad Avvenire dall’Agenzia per le Dogane e i Monopoli. Per quanto riguarda le Awp, cioè le slot machine e le Vlt, si è passati da 46,6 miliardi del 2019, a quasi 19 miliardi del 2020 e poco meno di 15 miliardi del 2021. Per le scommesse sportive, sia in agenzia che on line, nel 2019 si erano raccolti 12,5 miliardi, nel 2020 circa 11 e nel 2021 poco meno di 15.

Qui è interessante analizzare le due tipologie. La raccolta in agenzia è letteralmente crollata passando da 4,8 miliardi a 2,6 e poi a 1,8. Ma il crollo è stato abbondantemente compensato dalla raccolta online salita da 7,7 miliardi del 2019 a 8,3 miliardi nel 2020 in pieno lockdown e addirittura schizzando a 13 miliardi nel 2021, con un aumento del 56,6% in due anni. Eppure proprio il settore online è quello che più si lamenta del divieto di pubblicità introdotto col Decreto dignità del 2018, denunciando di essere stato penalizzato. I numeri invece dicono il contrario. Risultati molto positivi, infatti, anche per gli altri 'giochi' online, come casinò, poker e slot, passati da 26,3 miliardi del 2019 a 37,5 del 2020 e 54,5 del 2021.

Dunque in totale gli italiani hanno speso nell’azzardo online 67,5 miliardi, più del 62% del totale giocato, ed è un record assoluto. Basti pensare che nel 2019 la percentuale era opposta, col 67% finito nell’azzardo fisico. Già nel 2020 l’online aveva superato il fisico ma ora la crescita sembra inarrestabile. E, lo ripetiamo, preoccupa molto. Soprattutto perché coinvolge molti giovani, ma con gli adulti in crescita. Come preoccupa la raccolta per i Gratta e vinci passata da 9,1 miliardi del 2019 a 8,1 del 2020 per poi accelerare fino a quasi 13 nel 2021, con un +59,2%.

E altre modalità di azzardo, ritenute 'innocue' hanno fatto registrare una forte crescita. Il Lotto incassa 8,5 miliardi (erano 8,1 e 6,4) con un +32,8% rispetto al 2020, il Superenalotto e gli altri giochi numerici a totalizzatore come Winforlife e Vincicasa) arrivano a 1,7 miliardi (+30,7%). Sono i 'giochi' della speranza, o illusione, di cambiare la propria vita, molto forte evidentemente in questo periodo di pandemia sociale. Come detto dell’aumento della raccolta non ne beneficia lo Stato che come tasse incassa 7,7 miliardi, in leggero aumento rispetto al 2020 quando erano stati 7,24 ma in fortissimo calo rispetto agli 11,35 del 2019.

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