sabato 27 maggio 2017
La tragedia a Coassolo, nelle Valli di Lanzo. Tra le ipotesi un malore del conducente. Il pubblico forse si trovava in una zona non consentita.
Ansa

Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

"Doveva soltanto essere una giornata di festa e invece abbiamo assistito a una tragedia assurda, non doveva andare così". Ha la voce rotta dal pianto Mario Ghiotti, che da 32 anni organizza con passione il rally 'Città di Torinò, dove nella tarda mattinata di oggi è stato investito e ucciso da un'auto in gara finita fuori strada, il piccolo Aldo, 6 anni, che stava assistendo alla gara insieme ai genitori e al fratellino di 3 anni.

Da una prima ricostruzione sembra che il pilota, classe '70, che già in passato aveva partecipato a questa gara, forse in seguito a un malore, abbia perso il controllo dell'auto, finendo contro gli spettatori. Dalle indagini condotte dalla procura di Ivrea, che ha aperto un fascicolo affidato al pm Mauro Crupi, parrebbe che la famiglia si trovasse in un'area non sicura. Il magistrato ha già dato disposizioni per i rilievi planimetrici e fotografici. Sarà, inoltre, necessario accertare le condizioni di salute del pilota e disporre una consulenza per verificare la dinamica dell'incidente.

Al momento non vi è nessuna iscrizione nel registro degli indagati. "Abbiamo disposto tutto quello che ci era stato richiesto - ha detto Ghiotti alla conferenza stampa organizzata nel pomeriggio - e i piani di sicurezza sono stati approvati dalle autorità competenti".

Dinanzi ai giornalisti anche il medico di gara Graziano Madoglio. "I soccorsi sono stati più che tempestivi, ma le condizioni del bimbo erano gravissime. Il medico ha cercato di rianimarlo per oltre 50 minuti, ma non c'è stato nulla da fare. Dopo l'impatto, nel giro di venti minuti, sul posto erano presenti quattro medici rianimatori e un'anestesista. I feriti sono stati trasportati all'ospedale di Ciriè, dove è tuttora in osservazione il pilota, già sottoposto a una Tac e una visita specialistica. Le sue condizioni non sembrano gravi, ha avuto delle fratture a livello costale, oltre a un trauma cranico commotivo".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: