sabato 27 marzo 2021
L'ordine è arrivato dal sindaco di Pontecagnano Faiano. Un caso molto speciale per cui è stata fatta un deroga alla chiusura obbligatoria a causa del Covid
Un barbiere ai tempi del Covid

Un barbiere ai tempi del Covid - Archivio Ansa

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Un solo barbiere ha aperto ieri in Campania. In barba alla zona rossa, è proprio il caso di dirlo. Il barbiere in questione è Carmine Casale, di Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno. Ieri pomeriggio, Carmine ha aperto il suo salone solo per un’ora.

L’ennesima protesta solitaria contro le chiusure imposte dal governo? Macché, sono ben altre le motivazioni che lo hanno spinto a riaprire. Sono tutte scritte nell’ordinanza emanata dal sindaco di Pontecagnano, Giuseppe Lanzara, con la quale il barbiere del suo Comune è stato autorizzato a lavorare, nonostante la zona rossa gli imponga la chiusura.

C’è un’esigenza particolare e - per dirla col sindaco - “speciale”, che impone di derogare alle regole. È tutto scritto nell’ordinanza sindacale numero 17 del 24 marzo scorso, che ha autorizzato - anzi, ordinato - l’apertura del salone al numero 9 di corso Italia alle ore 15.30.

Quell’esigenza si chiama Francesco (lo chiameremo così per tutelare la sua privacy), un ragazzo di 15 anni affetto da una grave forma di disturbo dello spettro autistico che si manifesta con «comportamenti metodici e routinari schematizzati nella sua mente, la cui rottura avrebbe risvolti di notevole compromissione».

È stata la madre del ragazzo a contattare nei giorni scorsi il primo cittadino di Pontecagnano, preoccupata per la salute del figlio, il quale - abituato al taglio di capelli mensile, sempre nello stesso giorno e allo stesso orario - avrebbe potuto reagire in modo scomposto vedendosi negata la possibilità di andare dal barbiere, degenerando perfino nella violenza. Un buon motivo per una deroga alla legge.

Così ieri, a dispetto di qualsiasi Dpcm, Francesco si è presentato dal suo barbiere di fiducia. Che ha potuto aprire «per il tempo strettamente necessario per consentire il tradizionale e mensile taglio di capelli», come recita l’ordinanza. Non è finita qui. Il sindaco ha anche disposto che tale operazione si ripeterà il 26 di ogni mese, qualora lo stato di emergenza e la chiusura per barbieri e parrucchieri proseguisse ancora.

«Non ho avuto neanche un attimo di esitazione nell’accogliere la richiesta di questa madre – ha spiegato il primo cittadino di Pontecagnano –. Non voglio entrare nel merito della chiusura degli esercizi commerciali, ma sono convinto che le leggi vadano sempre applicate con buon senso. E dal mio punto di vista quella di questo ragazzo è un’esigenza sanitaria speciale che non potevamo assolutamente trascurare».

La pensa così anche Carmine, il barbiere, che ha riaperto molto volentieri la propria bottega per quel ragazzo che ha visto crescere e che si fida solo di lui. Il Comune ha inoltre incaricato i servizi sociali di intercettare sul territorio comunale «esigenze specifiche e speciali di soggetti fragili in possesso di gravi patologie e disabilità», al fine - come è scritto nell’ordinanza - di «consentire l’esercizio primario di tutela della salute e dei diritti umani». Un modo per dire che prima della legge vengono le persone.




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