venerdì 20 agosto 2021
Vincenzo Loiero denuncia: "I roghi sono il prodotto di un atto criminale organizzato, contro la comunità e contro lo Stato. I Canadair? Non bastano. E ora subito fondi per il dissesto idrogeologico"
Vincenzo Loiero, sindaco di Grotteria, comune in provincia di Reggio Calabria

Vincenzo Loiero, sindaco di Grotteria, comune in provincia di Reggio Calabria - .

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«Il governo deve intervenire subito e stanziare fondi per il dissesto idrogeologico. Altrimenti alle prime piogge verrà giù tutta la montagna. Il territorio era già fragile prima, ma dopo gli incendi che hanno distrutto tutto il verde lo sarà ancora di più. E sarà un disastro». È l’appello di Vincenzo Loiero, sindaco di Grotteria, paese reggino devastato dal fuoco che ha messo a rischio le stesse abitazioni e quasi completamente distrutto la vegetazione del territorio collinare e montano che arriva a 1.200 metri di quota. Fuoco che ha ucciso anche una persona, Mario Zavaglia, di 77 anni. «È stata una tragedia, ma prodotta da un atto criminale organizzato, troppo organizzato, troppi incendi e in troppi posti – accusa il primo cittadino –. Abbiamo avuto dieci focolai, sicuramente dolosi, a grande distanza l’uno dall’altro, anche 5-6 chilometri. Così i vigili del fuoco dovevano correre da una parte all’altra. Spegnevano un incendio e ne partiva un altro». Sulle finalità degli incendiari, Loiero parla di «parecchie possibili cause, dal pascolo agli interessi sull’antincendio», ma denuncia anche «un attacco terroristico al territorio, alla comunità, allo Stato». E per la morte del suo concittadino usa parole molto forti. «Non è stato un incidente, ma un vero e proprio omicidio. Per questo chiedo che siano rapidamente individuati questi criminali». E si fa interprete della reazione degli abitanti. «C’è dolore per la perdita di una vita umana, ma anche tanta rabbia per i gravissimi danni ambientali e economici». Tante aziende agricole distrutte e ora a rischio anche gli allevamenti. «Il fuoco ha distrutto il fieno e ora gli allevatori non sanno cosa dare da mangiare agli animali, perché non si trova e chi ce l’ha non lo vende. Bisogna aiutarli. E rapidamente».

Poi il sindaco non può che andare a quei tre terribili giorni tra il 10 e il 12 agosto, quando il fuoco non si fermava mai. «Nel passato avevamo avuto piccoli incendi, ma come questi mai. Le fiamme erano altissime e circondavano il paese. Ma solo il secondo giorno sono arrivati i Canadair che però non bastano se non ci sono le squadre a terra. Gli aerei abbassavano le fiamme ma poi, senza l’intervento degli uomini, dopo poco riprendevano vigore. Non si può risparmiare su questi uomini. Anche perché noi eravamo davvero in emergenza». E torna ai suoi timori per l’immediato futuro. «Speriamo davvero che, con la pioggia, la situazione non peggiori ancora. Ci vorranno tanti anni per far rinascere la nostra vegetazione, per questo ripeto il mio appello al governo: bisogna intervenire subito, prima che sia troppo tardi».

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