martedì 14 maggio 2019
La richiesta della figlia dopo che l'alpino Bruno Quintili durante l'adunata nazionale a Milano aveva perso il suo copricapo con la penna nella zona del castello Sforzesco
"L'han tenuto come una bandiera. Lo hanno portato sempre. Insegna nel combattimento e guanciale per le notti. Vangelo per i giuramenti e coppa per la sete. Amore per il cuore e canzone di dolore. Per un Alpino il suo cappello è tutto…": l'appello per ritrovare il cappello di Bruno Quintili

"L'han tenuto come una bandiera. Lo hanno portato sempre. Insegna nel combattimento e guanciale per le notti. Vangelo per i giuramenti e coppa per la sete. Amore per il cuore e canzone di dolore. Per un Alpino il suo cappello è tutto…": l'appello per ritrovare il cappello di Bruno Quintili

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"L'han tenuto come una bandiera. Lo hanno portato sempre. Insegna nel combattimento e guanciale per le notti. Vangelo per i giuramenti e coppa per la sete. Amore per il cuore e canzone di dolore. Per un Alpino il suo cappello è tutto…".

Anche il “vecio” Bruno, come tutti gli alpini doc, conosce bene le parole di questa poesia. E anche lui considera il suo cappello con la penna nera, che conserva da 50 anni, il simbolo di quell’alpinità a cui è tanto legato. Per questo non ha voluto mancare all’Adunata di Milano ma, per uno di quei casi del destino a cui non riusciamo a dare un nome migliore se non sfortuna, Bruno, quarto raggruppamento della sezione Marche dell’Ana, sabato 11 maggio ha smarrito il suo cappello alpino. “Per lui è tutto, aiutateci a ritrovarlo”.

Questo l'appello lanciato dalla figlia Letizia a Radio Deejay e subito veicolato dai social. Il Comitato organizzatore dell’Adunata si è unito all'appello facendo leva alla "solidarietà, sensibilità e condivisione tipica degli alpini". Il cappello di Bruno sarebbe stato perso verso le 13 in un bagno chimico nell'area Parco Sempione, dov'era stata allestita la "Cittadella degli alpini".

Chi avesse preso per sbaglio il cappello del vecio alpino marchigiano o chi lo ritrovasse, si metta in contatto con l’Associazione nazionale alpini (Ana) di Milano (telefono 02.48.51.97.20 – email: milano@ana.it).

"Per un alpino il suo cappello è tutto", ricorda come detto la poesia, le cui parole erano scritte su un foglio trovato in tasca a un alpino morto sul fronte greco nella Seconda guerra mondiale. Vera o no, la leggenda è esemplare perché sintetizza bene il senso di quel copricapo grigioverde che sembra davvero forgiato da piogge, fango, marce, alluvioni, polvere dei sentieri, terremoti, sole a picco. Tutto quello insomma che gli alpini in servizio e quelli impegnati nei mille fronti della solidarietà, hanno vissuto nel loro secolo e mezzo di storia. Ecco perché dobbiamo ritrovare il cappello di Bruno.


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