
Il ministro dei Trasporti Salvini durante l'informativa alla Camera sui disagi nel trasporto ferroviario - ANSA
La guerra di cifre all’ombra dei cantieri delle Ferrovie dello Stato va in onda nel tardo pomeriggio di martedì alla Camera dei deputati. Matteo Salvini arriva in Aula dopo mesi di richieste delle opposizioni che vogliono risposte sulle difficoltà dei trasporti del Paese e sceglie di farlo a chiusura di giornata. Al suo fianco, nei banchi del governo, solo ministri leghisti. Le sue statistiche viaggiano su un binario parallelo a quelle dei partiti di minoranza e non si incontrano. Fino a sera la battaglia dei numeri, le rivendicazioni dei cantieri aperti grazie ai fondi del Pnrr e della difesa dei passeggeri surriscaldano il dibattito parlamentare, dove i sabotaggi evocati dal ministro dei Trasporti e dai partiti di centrodestra non vengono neanche presi in considerazione dagli avversari, per cui al massimo si può trattare di eventi recenti, a fronte di problemi che si trascinano da mesi.
Il vicepremier titolare della viabilità del Paese esordisce esprimendo «sostegno e solidarietà ai 92mila dipendenti Fs e agli uomini delle Forze dell’ordine». E conclude ricordando le scuse di Fs. Parte mettendo in fila gli episodi considerati sospetti su cui ha chiesto una indagine. Ma sono i dati che offre a disegnare un sistema con una efficienza da fare invidia ai governi passati come pure agli altri Paesi. «Nel 2024, dati ufficiali, i treni di alta velocità hanno avuto una puntualità di quasi il 75%. Se il nocciolo della polemica è questo, mi permetto di segnalare che negli ultimi anni i risultati peggiori si riferiscono al 2018 quando i ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti erano stati prima del Pd e poi dei 5 stelle (68,8% di puntualità) e al 2020, ministro Pd e 70% di puntualità nonostante i pochi cantieri e i pochissimi convogli alla luce del covid», snocciola il ministro dei Trasporti, che ricorda i «1.200 cantieri su tutta la rete».
Per le opposizioni non coincidono neppure le date, che lo vedrebbero al governo negli anni indicati. Ma Salvini si mostra «determinato» come fu per Open Arms, dice. E ancora una volta addebita agli scioperi ripetuti gran parte dei disagi. «Nel 2024 il settore dei trasporti ha registrato 626 scioperi. Più di uno al giorno. E anche per questo, in più di una occasione, sono intervenuto con lo strumento della precettazione». Una linea che non intende cambiare, assicura: «La tutela dei viaggiatori è e sarà sempre una priorità. Se ne faccia una ragione chi invoca rivolte sociali e chi ha già proclamato l'ennesimo sciopero il prossimo weekend».
Dalla maggioranza è un coro unanime di conferme. i cantieri sono considerati un fiore all’occhiello dell’era meloniana e tutt’al più giustificano quei disagi fisiologici che presto saranno compensati dalla maggiore efficienza.
Le opposizioni non ci stanno. Elly Schlein mostra un’altra fotografia che ritrae una situazione impietosa. Lo scatto è all’interno delle stazioni, dove i dem hanno ascoltato i viaggiatori esausti. La segretaria del Pd ironizza sulla «calma» e sull’orario scelti da Salvini per rispondere in Aula. Ma chiede ora le scuse del ministro e della premier Giorgia Meloni (che «pare l’unica italiana che riesce a viaggiare senza problemi) ai pendolari, agli studenti e a quanti subiscono disagi da mesi, compresi i turisti. E, ancora, rimborsi economici, mentre la segretaria dem accusa il ministro di spendere soldi per il Ponte sullo stretto. Ma, aggiunge, «a tagliare i nastri sono tutti bravi. Lei non fa il ministro dell'Interno, non è possibile che l'unico spostamento a cui pensa è il suo al Viminale. La premier non vuole mandarla al Ministero dell'Interno, quindi si metta l'anima in pace e cominci a lavorare», incalza. Per il M5s Antonino Iaria rivendica i fondi del Pnrr per i cantieri, senza i quali, dice, «Salvini poteva solo girare le sagre paesane».