sabato 25 novembre 2017
Vitaliano, Mario e Marco, tre “pionieri” della raccolta che da 21 anni coinvolge più di 5 milioni e mezzo di cittadini
Da sinistra: Vitaliano Bonacina e Mario Amati, tra i pionieri della Colletta

Da sinistra: Vitaliano Bonacina e Mario Amati, tra i pionieri della Colletta

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Fare la spesa per chi non può permetterselo. È questo il senso della Giornata nazionale della Colletta alimentare, in programma sabato in quasi 13mila supermercati, con il supporto di 145mila volontari e la partecipazione di 5 milioni e mezzo di persone, che fanno di questo gesto «il più partecipato in Italia», sottolinea la Fondazione Banco alimentare, che lo promuove da ormai 21 anni. Acquistando e donando alimenti a lunga conservazione (alimenti per l’infanzia, tonno in scatola, riso, olio, legumi, sughi e pelati, biscotti), sarà così possibile aiutare 8.035 strutture caritative che accolgono 1 milione e 585mila poveri, di cui quasi 135mila bambini fino a 5 anni. Le donazioni effettuate durante la Colletta, si aggiungono a quelle quotidianamente recuperate dal Banco alimentare, combattendo lo spreco di cibo, che ammontano a oltre 66mila tonnellate già distribuite quest’anno.

Ai promotori e volontari (aderenti anche all’Associazione nazionale alpini, alla Società San Vincenzo De Paoli, alla Compagnia delle Opere Sociali) è arrivato il plauso e il sostegno del cardinale Gualtiero Basetti, presidente della Cei. La Colletta, dice Bassetti in un video messaggio, è «un gesto di giustizia sociale» e di «grande coinvolgimento popolare», che attira gente di tutte le età, condizione sociale e religione. «Il segreto del successo – sottolinea il cardinale Bassetti – è racchiuso nella proposta stessa: in un fatto semplice e familiare come il fare la spesa al supermercato c’è la possibilità, con un piccolo sacrificio personale, di aiutare concretamente milioni di poveri.

Chiedo di partecipare fino in fondo a questa iniziativa, perché oltre ad aiutare i più poveri donando parte della vostra spesa potrete prendere coscienza in modo concreto di quanto la carità cambi anche il cuore di chi la fa, come ci ricorda spesso papa Francesco». Significativo, ha ricordato Bassetti, che la Colletta di quest’anno cada pochi giorni dopo la Giornata del povero, fortemente voluta dal Papa. «Mi sembra davvero un gesto profetico e importante – conclude Bassetti – che ci ricorda come la prima delle opere di misericordia sia “dar da mangiare agli affamati”». Un gesto che Vitaliano Bonacina ripete ormai da vent’anni. Lui, che oggi ha 80 anni ma continua a fare volontariato per il Banco alimentare, c’era alla prima edizione del 1996, quando furono raccolte 1.360 tonnellate di cibo. «Un evento, un risultato impensabile.

E nei rapporti con la grande distribuzione non avevamo incontrato nessuna grande obiezione. Anzi, da parte di molti registrammo un discreto interesse», ricorda Vitaliano. Che, ripensando a quegli anni pionieristici, non può fare a meno di ricordare la figura del suo grande amico Mario Amati, scomparso otto mesi fa e di Marco Lucchini. I tre, insieme, hanno studiato il progetto che oggi è diventato un appuntamento che coinvolge milioni di cittadini e permette di raccogliere, in un sola giornata, 8.500 tonnellate di alimenti (dato 2016). «La storia della Colletta è cresciuta così tanto da stupirci – conclude Vitaliano –. Tutta la rete dei Banchi si è implicata, l’evento si è trascinato anno dopo anno in un modo bellissimo, è entrato nella vita di migliaia di persone. La passione di ognuno è diventata un passaparola, fino ad oggi e continuerà ancora».

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