sabato 8 dicembre 2018
Consegnato ieri l’Ambrogino d’oro al nostro giornale, che il 4 dicembre ha festeggiato 50 anni di attività
Ad Avvenire l’Ambrogino d’Oro per i 50 anni
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Nel cinquantesimo anniversario dalla sua nascita, Avvenire ha ricevuto ieri l’Ambrogino d’oro, il riconoscimento simbolo di Milano, la massima onorificenza donata dal Comune a chi ha dato lustro alla città. «Una voce originale nel panorama editoriale, un giornale coraggioso di informazione e diffusione di idee da 50 anni esatti, compiuti lo scorso 4 dicembre», sono state le parole che hanno accompagnato la premiazione. A ritirarlo sul palco dalle mani del sindaco Beppe Sala e del presidente del consiglio comunale, Lamberto Bertolè, è stato il direttore responsabile Marco Tarquinio, tra gli applausi generali.

"Gli Ambrogini" - così li chiamano familiarmente i milanesi - sono distribuiti ogni anno durante una cerimonia che si tiene al teatro Dal Verme nel giorno del santo patrono della città. Nello specifico vengono consegnate le civiche benemerenze, ovvero 20 attestati alle aziende o ai loro rappresentanti - come è il caso di Avvenire - e 15 medaglie d’oro alle persone. Ieri sono stati anche ricordati con la medaglia d’oro alla memoria Luigi Luca Cavalli-Sforza, genetista, scienziato e accademico, e Ulianova Radice, per 14 anni direttrice di Gariwo e vicepresidente dell’associazione Giardino dei giusti di Milano.

Nel suo discorso introduttivo, il sindaco ha parlato di Milano come della città «che vuole essere la fune d’acciaio che tiene l’Italia legata all’Europa», e che punta a diventare entro il 2030 «il simbolo ecologico internazionale». Il tema della sostenibilità ambientale è stringente. «Il crollo del ponte Morandi è stato solo un campanello d’allarme ma le mareggiate in Liguria e i danni del maltempo in Veneto hanno rivelato l’incapacità del Paese di fare fronte al cambiamento climatico». Sala si è detto deciso a voler «vedere passi avanti» a partire proprio dalla città che amministra: «più salute, più verde, responsabilità e generosità». Ma non ha tralasciato il tratto distintivo che ha sempre caratterizzato i milanesi: «qui c’è una città dove non manca mai chi sa fare il primo passo per l’interesse degli altri». E infatti da sempre l’anima degli Ambrogini sono i gruppi, associazioni, persone che con il loro silenzioso lavoro aiutano quotidianamente i tanti cittadini in difficoltà.
A ricevere l’attestato, oltre ad Avvenire, anche la redazione di Buone notizie, l’inserto del Corriere della Sera nato un anno fa, don Antonio Villa, la ong Acra, padre Maurizio Annoni presidente di Opera San Francesco per i poveri, l’associazione Cena dell’Amicizia onlus, l’associazione Ciessevi e l’associazione Politeia. E poi l’artista Caliari Aleardo, la casa di riposo per musicisti Fondazione Giuseppe Verdi, Ciai onlus (Centro italiano aiuti all’infanzia), il gruppo milanese di Cisom (Corpo italiano di soccorso ordine di Malta), Gabriella Farina, da dieci anni direttrice del reparto di Oncologia del Fatebenefratelli, la fondazione Theodora Onlus, Gils (il Gruppo italiano per la lotta alla sclerodermia), Ipsia (l’istituto Pace sviluppo innovazione Acli di Milano). La regista e drammaturga Massimilla Donatella; Massimo Molla, il presidente dell’Avis, associazione Volontari del sangue di Milano. L’artista Anna Maria Prina e i ragazzi del Progetto Giovani, un riconoscimento senza nomi che premia i giovani e coraggiosi pazienti della Pediatria oncologica dell’Istituto nazionale dei tumori, che ha ricevuto la standing ovation.
Passando alle medaglie d’oro, standing ovation anche per Francesca Laura Wronowski, nipote di Giacomo Matteotti, deputato socialista assassinato dai fascisti, giornalista e partigiana e per Arianna Szörényi, deportata nei campi di sterminio nazisti. Tra i nomi celebri insigniti, lo chef Massimo Bottura e lo chef Claudio Sadler e il gruppo Elio e le storie tese. Jacopo Tissi, 23enne primo ballerino italiano a entrare nella compagnia del teatro Bolshoi di Mosca, lo psicoterapeuta Massimo Recalcati, il medico e immunologo Alberto Mantovani, il magistrato Fabio Roia, la biologa molecolare Simona Polo, l’imprenditrice Diana Fannj Zanè, il responsabile della Chirurgia toracica dell’Humanitas, Marco Alloisio, Andreina Bassetti Rocca, il regista Filippo Crivelli e il presidente di Ledha Alberto Fontana.
Tra il pubblico tanti personaggi del mondo della politica, della magistratura, dello spettacolo e della cultura, tra cui la senatrice a vita Liliana Segre. Il sindaco ha anche ricordato Silvia Romano, la giovane cooperante milanese rapita in Kenya: «Silvia, tutta Milano è con te e ti vuole libera subito».
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