martedì 6 febbraio 2024
I due gravissimi episodi accaduti nel giro di due giorni a Varese e nel Milanese. E in una media di Bologna, trovata una pistola all'interno di uno zaino
I rilievi della Polizia scientifica dopo il ferimento dell'insegnante di Varese

I rilievi della Polizia scientifica dopo il ferimento dell'insegnante di Varese - Ansa

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Una preoccupante ondata di violenza nelle scuole ha segnato i primi due giorni della settimana. Ieri mattina a Varese, un'insegnante di sostegno di 57 anni è stata accoltellata tre volte alla schiena dallo studente 17enne che aveva in carico, finendo all'ospedale, per fortuna in condizioni non gravi. L'ennesimo episodio di violenza contro un'insegnante (sono stati già 27 dall'inizio dell'anno scolastico, 36 in tutto lo scorso) è accaduto al centro di formazione professionale Enaip di Varese. Oggi pomeriggio, a Pieve Emanuele, in provincia di Milano, uno studente 15enne è stato accoltellato da un alunno di 18 anni, all'esterno del centro di formazione di Afol Metropolitana. Il fendente l'ha raggiunto alla coscia provocandogli un'emorragia importante. Il ragazzo è stato portato in codice rosso all'ospedale Humanitas di Rozzano. L'aggressore è stato fermato dai carabinieri, che indagano sul movente del gravissimo gesto. Infine, nello zaino di un ragazzino delle medie della periferia di Bologna, è stata trovata una pistola e un proiettile. L'arma è risultata vera e appartenente al padre dello studente, che fa parte delle forze dell'ordine.

Il movente? Una bocciatura

Secondo quando ricostruito dalla Squadra Mobile di Varese, all'origine dell'aggressione all'insegnante di sostegno Sara Campiglio, ci sarebbe una bocciatura, che il giovane, al quale è stata contestata anche la premeditazione, imputava alla docente. Che ora vive nella paura. «Voleva uccidere, non c'è assolutamente una ragione per questa cosa, va fermato, va curato perché potrebbe rifarlo», dicono, allarmati, i parenti della donna. Che ai familiari ha confidato: «Non so come sia successa una cosa del genere, perché ho sempre seguito passo passo tutti i miei studenti».

Dai litigi alle coltellate

Screzi e antipatie personali tra i due studenti sarebbero alla base del ferimento di Pieve Emanuele, secondo quanto ricostruito dagli investigatori. Nonostante la gravità delle ferite riportate, il 15enne non sarebbe, fortunatamente, in pericolo di vita. Ha perso molto sangue, ma la coltellata infertagli del 18enne non ha toccato punti vitali. L'arma, un coltello da cucina, è stata ritrovata nella spazzatura e sequestrata.

«Chi aggredisce il personale scolastico pagherà i danni»

«Ho proposto al ministro della Giustizia una norma che prevede, laddove vi siano state aggressioni, atti di violenza, reati da chiunque commessi, da adulti o da minori, nei confronti di personale della scuola, che si possa agire in giudizio civilmente per ottenere una riparazione dei danni da immagine che l'istituzione scolastica ha subito», ha anunciato il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in collegamento con un incontro di presidi. «È, inoltre, urgente che il Parlamento approvi quanto prima il disegno di legge del governo sul voto in condotta – ribadisce Valditara –. Una riforma che abbiamo fortemente voluto per ridare peso al comportamento degli studenti nella valutazione complessiva e rendere obbligatorie le attività di solidarietà sociale per chi compie atti illeciti. È necessario che si ripristini il valore del rispetto e che lo studente sia indotto a riflettere in modo concreto sui doveri che discendono dal suo appartenere alla comunità».

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