martedì 1 ottobre 2013
Una ricerca mostra come in regione siano presenti tutti i tipi di religiosità alternativa grazie alla globalizzazione spinta dai media. I vescovi: preoccupa soprattutto il pericolo satanismo. Negri (Ferrara-Comacchio): «Una sfida alla realtà cristiana. Ambrosio (Piacenza-Bobbio): «È fede “a la carte”». Lambiasi (Rimini): «Si mescolano religioni e credenze».
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Cinquantamila persone. E solo in Emilia Romagna. È questo il dato più preoccupante dell’inchiesta sulle sette religiose presentata ieri a Bologna. Redatta dalle diocesi della regione, il documento “Religiosità alternativa, sette e spiritualismo. Sfida culturale, educativa, religiosa” analizza un fenomeno sempre più preoccupante. A partire dai numeri di quanti aderiscono a gruppi di «religione alternativa», ovvero pseudo comunità di spiritualismo contemporaneo che nel giro di un anno sono aumentate di più del venti per cento. Un incremento notevole, soprattutto se si pensa che il fenomeno ha cominciato ad attirare tra le sue fila immigrati da tutto il mondo, ancora più fragili e vulnerabili per mancanza di certezze. Nel testo si parla delle principali forme di “religioni fai-da-te” che passano dalla divinazione alla magia, dall’occultismo allo spiritismo ma anche al New Age e al salutismo. «È la prima volta che un episcopato regionale prende di petto una sfida radicale – ha detto l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Luigi Negri, coordinatore della stesura del testo –. Rappresenta un tentativo di comprendere il fenomeno e di ridare sostanza alla coscienza della realtà cristiana». Una guida per registrare, indagare e conoscere questi fenomeni gregari e impedire che si inseriscano violentemente nella vita delle persone. «Questo documento deve essere conosciuto dai giovani, dagli insegnanti e dai sacerdoti – ha continuato l’arcivescovo –. Noi dobbiamo mettere in atto nell’abito delle comunità cristiane un tipo di aiuto e di appoggio a queste persone». A finire nel calderone di queste nuove “religioni” il panteismo, le teorie di reincarnazione, il millenarismo «ma anche il sincretismo – ha spiegato Il vescovo di Piacenza-Bobbio Gianni Ambrosio –. In questo caso chi aderisce si comporta come se si trovasse al supermercato: mette nel carrello un po’ di questo, un po’ di quello perché, non si sa mai, potrebbe sempre servire. E così si mescolano elementi di religioni e credenze diverse con conseguenze il più delle volte disastrose». Oppure il relativismo «in cui non sono ammessi né principi assoluti né verità ultime in qualsiasi campo del conoscere, del valutare e dell’agire – ha detto il vescovo di Rimini Franco Lambiasi, –  Il gruppo relativo per eccellenza è la Massoneria».Principale responsabile del dilagare di questi nuovi credo è la globalizzazione, con l’impatto dei mezzi di comunicazione «che sta tentando di ridisegnare le abitudini spirituali delle persone – ha ribadito Ambrosio – inducendole a scegliere la religione come se si trovassero di fronte a una specie di menù “à la carte”». E, sempre per rimanere nella metafora dei ristoranti, «spicca la tendenza a ridurre le porzioni nella stessa portata, che diventano sempre più piccole ma più complesse, eterogenee e costose, ma non troppo impegnative per il proprio metabolismo» ha concluso. Fuor di metafora, si sceglie una fede religiosa esotica, eclettica che, anche se costosa, non sia eccessivamente impegnativa per la propria ragione e per la propria coscienza. «È un fenomeno impressionante come imponenza statistica – ha detto Negri –. In Emilia Romagna abbiamo un’estrema diffusione di quasi tutte le sette. Quelle sataniche sono sicuramente le più gravi e le più disastrose, ma anche le altre sono preoccupanti. Tutte ascesi di carattere psicologico, moralistico, fino a un tentativo vero e proprio di corrompere l’annuncio cristiano nel senso diabolico». È qui la differenza tra il satanismo e le altre “religioni fai da te”: « Il satanismo è esplicitamente il tentativo di superare la tradizione cristiana in un culto del demonio e di Lucifero presentato come la religione del nostro tempo – ha spiegato l’arcivescovo di Ferrara –. Fino a qualche anno fa, per esempio, i furti satanici venivano sbrigativamente definiti come fenomeni di bullismo. Mettendo insieme tutti i fattori sono emerse delle preoccupanti connessioni. Per esempio le sette sataniche della regione fanno capo generalmente a Milano e alcune di queste grandi centrali milanesi fanno direttamente riferimento a Londra, alla imponenza delle sette deviate di certo protestantesimo ferocemente anticattolico». Le discoteche, i pub e i locali notturni in generale sono i principali luoghi di reclutamento dei futuri adepti, scelti soprattutto tra giovani e giovanissimi, più facili da manipolare.
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