L'IA rimanda i prof a scuola: il 60% delle competenze sarà "ridefinito"

Una ricerca di EY e Sanoma guarda al 2035. Le novità riguardano tutti gli ordini scolastici
November 6, 2025
L'IA rimanda i prof a scuola: il 60% delle competenze sarà "ridefinito"
L'Intelligenza artificiale ridisegna le competenze degli insegnanti/ FOTOGRAMMA
Entro i prossimi dieci anni oltre il 60% delle competenze degli insegnanti italiani sarà ridefinito dall’impatto dell’intelligenza artificiale (IA), della digitalizzazione e dall’evoluzione delle metodologie didattiche. Solo il 36% delle competenze rimarrà stabile. Lo rivela la ricerca La professione docente nella scuola di domani, realizzato da EY in collaborazione con Sanoma Italia, presentata martedì nel corso del convegno “Le competenze dei docenti nell’era dell’IA: il nuovo paradigma dell’istruzione”, che si è tenuto all’EY Wavespace Roma.
L’Intelligenza artificiale, naturalmente, non soppianterà la figura del docente, la cui «centralità all’interno della comunità educativa sarà rafforzata», ha spiegato Carlo Chiattelli, People Consulting Leader di EY Italia. «Se usati in modo efficace – ha ricordato Chiattelli – l’IA e le nuove tecnologie applicate alla didattica consentiranno ai docenti di dedicare più tempo alla cura dell’aspetto umano e relazionale dell’insegnamento. Le competenze di carattere socio-comportamentale – capacità di ascolto, empatia, prosocialità – diventeranno ancor più importanti in un ambiente scolastico sempre più digitalizzato e multimediale». Uno scenario tutto nuovo che chiederà, ai docenti, di «arricchire il proprio skillset di competenze nuove, soprattutto di tipo digitale», ha sottolineato Chiattelli. Ma c’è anche un aspetto “rassicurante”, una base solida che resterà immutata: «Circa un terzo delle competenze professionali dei docenti non cambierà – ha aggiunto Chiattelli – un dato che conferma il valore fondamentale di alcune competenze chiave per questa professione, dalla gestione della classe alla conoscenza della materia d’insegnamento».
I cambiamenti, invece, saranno diversi a seconda del grado scolastico. Nella scuola primaria, il modello stima che oltre il 40% delle competenze sarà ridefinito e questo a supporto delle competenze legate alla personalizzazione didattica e allo sviluppo personale. Nella scuola secondaria di I grado, l’evoluzione si articolerà per area disciplinare. Nell’ambito scientifico, il 44% delle competenze subirà una trasformazione orientata alla tecnologizzazione e alla personalizzazione della didattica, mentre il 36% sarà rafforzato nella dimensione relazionale e formativa. Nell’area umanistica il 41% delle competenze relative al nucleo di comunicazione e insegnamenti evolverà verso la facilitazione espressiva e la personalizzazione, attraverso l’introduzione di strumenti per l’analisi semantica dei testi, assistenti virtuali alla scrittura e ambienti di confronto peer-to-peer. Per quanto riguarda la secondaria di secondo grado, l’area scientifica registrerà un’evoluzione del 42% delle competenze. Nell’area umanistica, il 55% delle competenze evolverà e il 12% sarà esposto al rischio di sostituzione da parte dell’IA. Infine, anche il ruolo dei docenti di sostegno evolverà verso una funzione di interfaccia tra studenti, tecnologie e famiglie: entro il 2035, il 40% delle competenze sarà ridefinito.
«Questo studio – ha sottolineato Mario Mariani, amministratore delegato di Sanoma Italia – è un punto di partenza chiave per formulare risposte utili a chi insegna, perché possa affrontare le nuove sfide legate all’impatto della tecnologia e all’evoluzione delle attitudini cognitive di studentesse e studenti».

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