La politica cerca di rimanere giovane: ecco la mappa tra “scuole” e feste
Un po’ tutti i partiti cercano forme per dialogare con le nuove generazioni. Di Azione la formula più innovativa. La Lega ha la scuola più classica, le feste di FdI e FI a settembre

Ma chi l’ha detto che i giovani italiani non si interessano di politica? La sorpresa arriva da un’indagine Ipsos per l’istituto Toniolo. A fronte di un 21,8% di intervistati che afferma di avere un basso interesse, il 56,1% dichiara un medio interesse e un 20,3% un alto interesse. Questo significa che il 76,4% dei giovani italiani intervistati di età compresa tra i 18 e i 34 anni si interessa abbastanza o molto alla politica.
Un dato incoraggiante e in controtendenza con la vulgata dominante, anche se le nuove generazioni lamentano poche opportunità di partecipazione. Oltre il 60% dei giovani, alla domanda se la politica italiana oggi offra vero spazio di partecipazione e azione per le nuove generazioni, risponde che attualmente non ci sono opportunità o che queste ultime sono molto limitate. Circa un terzo dei rispondenti (32,5%) ritiene che alcuni partiti o movimenti offrano spazi e solo un’esigua minoranza (pari al 5,2%) risponde in maniera affermativa.
Tuttavia sono gli stessi partiti o movimenti che negli ultimi tempi strizzano l’occhio ai giovani. Tra scuole di partito, congressi e feste stanno aumentando le occasioni per coinvolgerli, formarli e spingerli a scendere in campo anche in vista delle prossime elezioni locali e regionali.
Per alcuni il formato scelto è quello della tradizionale festa. Così dal 12 fino al 14 settembre, per esempio, a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) sarà tempo di “Azzurra libertà”, la festa nazionale di Forza Italia Giovani, da poco affidata alla guida di Simone Leoni che ha acquisito un’improvvisa notorietà nei mesi scorsi per il contrasto, reso pubblico dal padre, sulle critiche fatte dal figlio al generale Vannacci. Una tre giorni di riflessioni e dibattiti nelle Marche, alla presenza dei big di partito, a due settimane dalla prova delle urne regionali. Oppure “Fenix”, la festa di Gioventù nazionale, l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia (che conta 50mila iscritti) nella quale a suo tempo militò anche Giorgia Meloni, giunta alla V edizione e che andrà in scena dal 18 al 21 settembre. Si svolgerà al laghetto dell’Eur a Roma: qui verrà allestito un grande “Villaggio della Gioventù” che ospiterà dibattiti, ma anche musica e attrazioni. Il titolo scelto è eloquente: “Senza filtri, il coraggio di essere in un tempo nuovo”.
Curiosamente, tra le scuole vere e proprie più longeve - lì dove un tempo spiccava la più celebre, quella fondata nel 1944 alle Frattocchie (Marino), vicino Roma, dal Pci -, da segnalare c’è quella di un partito politicamente agli antipodi: la Lega, con un percorso che spazia su tre anni, lezioni per «strutturare un pensiero critico» e un parterre di ospiti che conta vertici di partito, ma anche ministri e sottosegretari. Ci sono poi anche scuole fatte in collaborazione. Al fianco della sua, il M5s sta organizzando per settembre (dal 5 al 7), a Roma, insieme con Patria e Costituzione, il movimento dell’ex dem Stefano Fassina, la scuola intitolata “L’occidente relativo, l’Ue possibile”. Con la partecipazione all’assemblea conclusiva, di Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Pasquale Tridico, appena candidatosi alla presidenza della Calabria.
C’è pure chi cerca di caratterizzarsi per una formula innovativa. Dal 17 al 19 ottobre a Paestum (Salerno) è stata organizzata la II edizione della scuola di Azione, intitolata a Simone Weil, la filosofa francese. Il partito di Calenda ha deciso di introdurre una simulazione con giochi a squadre: si tratterà di formulare una proposta e difenderla nelle sfide con le altre squadre. Dalla prova degli emendamenti al momento della discussione, vincerà chi farà approvare dalla maggioranza il miglior patto generazionale. Un pacchetto di proposte pensate dai giovani che il partito vorrebbe usare come base anche per proposte da avanzare in vista della prossima legge di Bilancio. Due settimane prima, dal 3 al 5 ottobre, l’appuntamento è con la scuola di formazione di Italia Viva - Meritare l’Europa - che, per la VI edizione, dopo Terrasini (Palermo) e Gaeta (Latina), approderà a Firenze: si terrà infatti gli stessi giorni della “Leopolda”.
Da segnalare è anche l’attività dell’ex premier Enrico Letta, un capostipite di questo filone, che dal 2005 al 2012 diede vita alla kermesse estiva di VeDrò e, dal 2015, ha fatto nascere la sua scuola di politica. Al fianco del corso annuale (da ottobre a maggio), in cui si alternano lezioni su diverse materie e moduli specialistici, c’è la “Summer School”, che aprirà i battenti l’11 settembre (e fino al 14) a Cesenatico (Forlì-Cesena), dal titolo “Rumore, tutte le voci del cambiamento” (ci sarà anche Gino Cecchettin). C’è poi la scuola Langer – la cui I edizione si è tenuta lo scorso giugno a Urbino -, fortemente voluta da Gianluca Carrabs (della direzione nazionale di Europa Verde), ma con la partecipazione di molti esponenti di Avs.
E il Pd? Il principale partito dell’opposizione si dedica invece alle tappe di un classico percorso congressuale, quello dei Giovani democratici, l’organizzazione giovanile interno. Il regolamento - pubblicato sul sito del partito dem - rappresenta la base di un percorso che condurrà all’appuntamento di novembre. Dove oltre 600 delegati da ogni parte d'Italia si riuniranno per eleggere il nuovo gruppo dirigente.
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