La pace è diventata una priorità per gli studenti italiani: ecco le iniziative
Le scuole lanciano appelli al disarmo: dalle lettere spedite al Papa e al Capo dello Stato fino alla "Flotilla dei bambini". C'è chi chiede un Ministero ad hoc

«La pace è importante perché solo così la gente può vivere libera e felice e i bambini possono crescere senza paura». Un pensiero semplice e potente allo stesso tempo, scritto da una mano infantile all’uomo che rappresenta la nostra Nazione. Questa frase di un alunno di quinta primaria, è estrapolata da una lettera spedita al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’ambito del progetto “Lettere di Pace dalle scuole del mondo”, promosso dal Movimento di cooperazione educativa (Mce), con la partecipazione di oltre quaranta associazioni nel mondo, aderenti alla Federazione Internazionale dei Movimenti di Scuola Moderna (Fimem). In pochi giorni, l’iniziativa è riuscita a coinvolgere scuole di tutta Italia, che, con un esercizio di scrittura collettiva, hanno inondato di lettere le scrivanie di sindaci, assessori comunali, presidenti di Regioni, ma anche del Capo dello Stato e di papa Leone XIV. Tutte le lettere hanno un unico oggetto: la richiesta di intervenire per far cessare le guerre (da quella in Ucraina al conflitto in Medio Oriente, alla decine di guerre dimenticate che insanguinano il pianeta) e ottenere il dono della pace. Il progetto riprende l’iniziativa del 1972 del maestro Mario Lodi, che con la sua quinta elementare di Vho, in provincia di Cremona, arrivò fino all’allora presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, a papa Paolo VI e al presidente del Consiglio dell’epoca, Giulio Andreotti, con la richiesta porre fine alla guerra in Vietnam. E Andreotti rispose ai bambini, dimostrando che le loro voci, unite ad altre, potevano influenzare le decisioni dei governi.
Lo stesso si augurano le centinai di classi (per il 68% di scuola primaria, ma c’è anche un 20% di scuole medie, un 7% di superiori e un 5% di scuole dell’infanzia), che si sono imbarcate sulla “Flotilla dei bambini del mondo” che, nei giorni scorsi, ha ricevuto l’incoraggiamento del presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna. «Pensiamo di chiedere al presidente Mattarella e a papa Leone di ricevere i bambini», si sbilancia il coordinatore dell’iniziativa Roberto Lovattini. «Vi chiediamo di provare a fermare le guerre non vendendo più armi – scrive sempre il bambino a Mattarella – aiutando le persone che sono in guerra con cibo e medicine e trovando soluzioni non violente a soluzioni violente. Io vorrei che tutti i bambini del mondo potessero vivere senza paura, giocare insieme, andare a scuola e avere una casa dove tornare ogni giorno. Sono sicuro - conclude la lettera – che se ci impegniamo tutti possiamo fare un mondo migliore».
Vista la grande partecipazione, l’iniziativa è stata prorogata sino al termine dell’anno scolastico. Le classi potranno comunicare ancora la propria adesione scrivendo a: educationpaix@mce-fimem.it, inviando poi copia delle lettere spedite e i materiali di supporto alle attività didattiche si trovano nell’area dedicata del sito www.mce-fimem.it. Nel prossimo futuro continuerà anche il progetto nazionale ed internazionale “Facciamo la pace a…”, per invitare bambini e ragazzi a costruire la pace dove vivono: a casa, a scuola, con gli amici, attraverso la gestione nonviolenta dei contrasti, dei piccoli conflitti. «Per iniziare a contribuire alla costruzione nonviolenta di un mondo più equo e più giusto», sottolinea Lovattini.
Un’altra iniziativa, dal basso, per chiedere la pace è partita in questi giorni dall’Istituto comprensivo Campomorone Ceranesi, località dell’entroterra genovese che, con la Fraternità delle Parrocchie di Campomorone, ha lanciato la campagna nazionale “Ministero della pace. Una scelta di Governo”. «La pace è una condizione da custodire», si legge nella premessa al documento approvato dal Collegio docenti. Che chiede al Consiglio di istituto di «sottoscrivere la Dichiarazione sulla Fraternità Umana», elaborata nel giugno 2023 in occasione del primo Meeting mondiale promosso dalla Santa Sede e ispirato dall’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco.
Secondo il progetto lanciato dalla scuola genovese, il Ministero della Pace dovrebbe essere composto da cinque Dipartimenti: educazione e istruzione, politiche territoriali di pace, disarmo, difesa civile non armata e nonviolenta e diritti umani ed economia di condivisione.
«Il Ministero della Pace – si legge, infine, nel documento dell’Ic Campomorone Ceranesi - sarà dotato di due organi propositivi e consultivi, pensati per la programmazione e la progettazione che indicheranno le priorità da coordinare a livello nazionale: la Consulta Nazionale dei Costruttori di Pace, organo di rappresentanza delle realtà della società civile impegnate attivamente nella costruzione della pace e il Comitato interministeriale strumento per il coinvolgimento trasversale di Ministeri, Dipartimenti ed Agenzie».
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