La Croce del Resegone è centenaria

Collocata sulla cima nel 1925, è il simbolo di una montagna iconica, celebrata dal Manzoni nei Promessi Sposi. Grande festa con trecento persone
August 29, 2025
La Croce del Resegone è centenaria
Frosio Valle Imagna | Grande festa sul Resegone per i 100 anni della Croce
Dalla piazza centrale di Lecco basta alzare lo sguardo per vedere, lassù, la Croce del Resegone, che da un secolo veglia benevola sulla città e abbraccia gran parte del territorio lombardo, fino a Milano e oltre. Giusto cent'anni fa, il 30 agosto 1925, la Croce veniva inaugurata ai 1.875 della punta Cemenati, il principale dei «molti suoi cocuzzoli in fila», che formano l'inconfondibile profilo celebrato da Alessandro Manzoni all'inizio dei Promessi Sposi. L'occasione della posa della Croce fu il Giubileo indetto da papa Pio XI dedicato alla pace, tema tornato tragicamente d'attualità anche oggi.
L'idea di collocare una Croce sul Resegone fu di don Gian Battista Penco, direttore dell'Opera Cardinal Ferrari e venne subito accolta con entusiasmo dai lecchesi, che avviarono una sottoscrizione per raccogliere i fondi necessari a sostenere il progetto. Realizzata dai giovani della scuola di ferro battuto dell'Opera, la Croce fu benedetta dall'arcivescovo di Milano, cardinale Eugenio Tosi e collocata sulla cima il 14 agosto 1925. E li si trova ancora oggi, meta ogni anno di migliaia di escursionisti. Per la festa del Centenario, sono saliti in più di trecento, sfidando il tempo inclemente, per partecipare alla Messa celebrata dal prevosto di Lecco, monsignor Bortolo Uberti, alla presenza del sindaco Mauro Gattinoni. Nell'occasione è stata collocata sulla vetta una riproduzione della statua della Madonna Addolorata della Cornabusa, proveniente dal santuario di Sant'Omobono Imagna, che da sei secoli guarda verso la montagna dal versante bergamasco.
La cartolina celebrativa dell'inaugurazione nel 1925
La cartolina celebrativa dell'inaugurazione nel 1925
«La piazzola sulla quale sorge la Croce - scrive Uberto Pozzoli in Frammenti di vita lecchese - è stata ottenuta sbalzando due metri di vetta. La Croce è alta dieci metri e poggia su un basamento in muratura foggiato ad altare; è composta da sedici cubi di ottanta centimetri di lato ed è legata da duemila bolloni. Il basamento poggia a sua volta su di una massicciata di dodici quintali di cemento»
All'altezza delle braccia, è stata incastonata una piccola croce di legno d'ulivo del Getsemani, portato in processione lungo la Via Dolorosa di Gerusalemme dai giovani dell'Opera Cardinal Ferrari. La Croce, scrive Pozzoli, «è decorata dai simboli della Passione e da quattro medaglioni ricordanti l'Anno santo, il Papa, il Cardinal Ferrari ed Antonio Stoppani». Completa il quadro l'iscrizione dettata da monsignor Giovanni Galbiati, prefetto della Biblioteca Ambrosiana: «Nell'Anno Santo MCMXXV centesimo della nascita di Antonio Stoppani, gloria di Lecco e delle scienza, l'Opera Cardinal Ferrari per generoso concorso e cristiano invito di popolo, offrì e eresse dominatrice dell'alte cime, questa Croce alle genti lombarde simbolo benedicente in perpetuo». Come immutato, anche dopo un secolo, è l'affetto dei lecchesi per la loro montagna.

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