Il reddito di base universale si può vincere con una lotteria

L'associazione Ubi4All organizza ogni anno una lotteria per assegnare un reddito di base e capire come può cambiare la vita di chi lo ottiene. Tra i vincitori un pensionato abruzzese
September 1, 2025
Il reddito di base universale si può vincere con una lotteria
Ubi4All | undefined
Papa Francesco, rivolgendosi agli esclusi della globalizzazione, lo ha invocato in termini di «forma di retribuzione universale di base», perché «nessun lavoratore» resti «senza diritti». Perfino miliardari come Sam Altman, il cofondatore e ceo di OpenAI, sostiene l’idea di un reddito di base incondizionato e ha dato vita a una sperimentazione, durata tre anni, che ha coinvolto alcuni Stati Usa, nella convinzione che «l’intelligenza artificiale produrrà un surplus economico enorme che dovrà essere condiviso».
Intanto, gli esperimenti in tutto il mondo non si contano più ed è nato un vero e proprio movimento globale composto da diverse organizzazioni che sostengono la necessità di un reddito universale di base nel mondo di oggi. Una di queste è Ubi4all, che ha base a Dortmund, in Germania, e attraverso una lotteria distribuisce un assegno mensile che ammonta complessivamente a 9.600 euro per un periodo che va da uno a cinque anni, a seconda del Paese del vincitore (in quelli più poveri la sperimentazione dura di più e il reddito è minore). La comunità più folta, tra gli iscritti sulla piattaforma online dell’organizzazione, è proprio quella italiana (20mila su 50mila in totale). Italiana è anche la persona vincitrice della nona lotteria, e sta beneficiando di 800 euro al mese per un anno.
L’obiettivo? Sempre lo stesso, in Italia come negli altri Paesi: dimostrare quanto il reddito di base possa rendere migliore la vita dei singoli e della società. Il vincitore, Luca, è un pensionato abruzzese che non molto prima di andare in pensione aveva perso il lavoro perché l’azienda di cui era dipendente aveva chiuso. Dopo la perdita del posto, ha sperimentato quanto sia difficile rimettersi in gioco dopo i 50 anni, è riuscito a trovare diverse occupazioni, per poi arrivare all’età pensionabile. La somma che riceve mensilmente da Ubi4all, unita all’assegno mensile dell’Inps, gli consentirà di trascorrere almeno un anno con meno preoccupazioni e di lasciare il vecchio appartamento per uno nuovo. Alla fine dell’esperimento, anche Luca – come gli altri otto che lo hanno preceduto – darà testimonianza del periodo in cui ha percepito un reddito di base.
Sul sito dell’organizzazione con base a Dortmund è possibile leggere dettagliatamente alcune storie dei precedenti vincitori, che raccontano come quel bonifico mensile ha influito sulla loro quotidianità, anche se solo per poco tempo. Athanasios, greco, lavora in una fabbrica e ha un salario inferiore a mille euro netti al mese: per lui, con una moglie e un figlio di due anni a cui badare, l’anno col reddito di base è stato sicuramente più sereno dal punto di vista della sicurezza economica. Per l’amministratrice delegata di Ubi4all, Sandra Vahle, «la dignità umana deve essere salvaguardata anche nella realtà. Non solo sulla carta, nelle Costituzioni degli Stati. Il reddito di base dovrebbe essere evidente per tutti noi, come l’assicurazione sanitaria».
Per Ubi4all, «il reddito di base sostituirà la maggior parte degli aiuti statali esistenti e porterà a una massiccia semplificazione. Non siamo a conoscenza di uno studio che abbia dimostrato che il suo finanziamento non è possibile». E cita a suo favore anche un’altra sperimentazione, i cui risultati sono in bella mostra sul proprio sito, condotta in Germania su 122 persone che per tre anni hanno ricevuto 1.200 euro al mese e altre 1.580 che non hanno invece beneficiato di nessun sostegno al reddito. L’esperimento ha dimostrato che chi percepisce il sussidio continua a lavorare con la stessa efficienza, è soddisfatto maggiormente della propria vita, la sua salute mentale e fisica migliorano e nelle donne il senso di autonomia aumenta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA