Il 4,7% dei minori europei dice di aver subito abusi
In Italia le violenze sessuali aumentano dell'11%. Boom di immagini generate dall'IA: +202%. Caffo: "Serve coinvolgere tutte le istituzioni"

In Europa occidentale, circa il 4,7% dei bambini dichiara di aver subito abusi prima dei 18 anni, mentre il 7,4% riferisce esperienze di aggressione sessuale, con percentuali ancora più elevate tra bambine e adolescenti. L’orco spunta anche in Rete: quasi un minore su cinque (19,6%) ha ricevuto sollecitazioni sessuali online prima della maggiore età. Nella Giornata Internazionale per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi, l’allarme di Telefono Azzurro suona forte e drammatico.
“La pervasività della violenza sessuale sui minori richiede un coinvolgimento coordinato e integrato di tutte le istituzioni competenti – spiega il presidente Ernesto Caffo - Servono operatori formati, programmi di prevenzione efficaci anche nelle scuole, percorsi di educazione all’affettività e reti di intervento solide e strutturate. Il Parlamento Europeo ha approvato una serie di modifiche significative che mirano ad adeguare la legislazione comunitaria agli sviluppi tecnologici e a rafforzare la protezione dei minori, come ad esempio il chiarimento della definizione di consenso per gli adolescenti, il pari trattamento tra abusi online e offline, il riconoscimento dell’adescamento e dell'estorsione sessuale online come reati penali a sé stanti. Auspichiamo che l'impegno dimostrato dal Parlamento Europeo si traduca rapidamente in una pronta adesione da parte del governo italiano, promuovendo una maggiore consapevolezza e interesse istituzionale sugli abusi contro i minori e il conseguente finanziamento di efficaci reti di intervento”.
Secondo Telefono Azzurro, il fenomeno degli abusi è in gran parte sommerso: quello che emerge, già di per sé inquietante, è solo la punta dell’iceberg. Come sottolinea il Consiglio d’Europa “fatti e cifre non devono rimanere lettera morta nei rapporti, ma essere portati a conoscenza dei responsabili politici e guidare il loro lavoro volto a garantire la sicurezza dei minori”.
L’analisi dei principali report internazionali del 2024–2025 mostra un quadro preoccupante, reso ancora più complesso dalla diffusione di nuove tecnologie come l’IA generativa, che sta trasformando profondamente le dinamiche dell’abuso online. Secondo il CyberTipline Report 2025 del National Center for Missing & Exploited Children nel 2024 sono state ricevute 20,5 milioni di segnalazioni di sospetto sfruttamento sessuale minorile, contenenti quasi 63 milioni di file tra immagini e video. Particolarmente preoccupante l’andamento dell’adescamento online, che nel 2024 ha raggiunto 546.000 casi, con un incremento del 192% rispetto all’anno precedente. In crescita anche il traffico sessuale di minori, aumentato del 55% rispetto al 2023 con 26.823 segnalazioni.
L’Annual Report 2024 di Inhope si concentra particolarmente sullo Csam (materiale autogenerato relativo ad abusi sessuali su minori) segnalando 2,49 milioni di rilevazioni sospette, di cui 1,63 milioni confermate illegali (+202,8% rispetto all’anno precedente). Oltre metà dei contenuti individuati proviene dai Paesi Bassi (53,95%), seguiti dagli Stati Uniti (14,63%) e dalla Slo vacchia (4,45%). Le vittime hanno in prevalenza tra i 3 e i 13 anni (93,24%), e nel 98,71% dei casi si tratta di bambine. Inhope sottolinea il ruolo sempre più centrale dell’IA generativa, che produce immagini ormai indistinguibili da quelle reali.
Il fenomeno degli abusi investe inevitabilmente anche l’Italia, dove purtroppo permane la paura di denunciare. Il report "Minorenni vittime di abusi" del ministero dell’Interno mostra come alcune forme di reato registrino lievi flessioni nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: l’adescamento di minorenni cala del 16% (da 360 a 304 casi) e gli atti sessuali con minore diminuiscono del 5% (da 273 a 260). Ma questo apparente miglioramento viene drasticamente oscurato da un altro dato: le violenze sessuali aumentano dell’11%, passando da 2.352 a 2.609 casi. La situazione resta drammatica anche per la violenza sessuale aggravata, che pur segnando un lieve calo del 2% (da 526 a 518 episodi), continua a colpire duramente i minori. Si osserva una diminuzione del 24% dei casi avvenuti nelle scuole (da 55 a 42), mentre la violenza sessuale di gruppo cresce del 14%, da 58 a 66 episodi. Secondo gli stessi dati ministeriali, le vittime sono in prevalenza femmine e quasi sempre adolescenti: nell’adescamento e negli atti sessuali con minore, circa l’80% ha intorno ai 14 anni; nelle violenze semplici e aggravate, oltre la metà ha tra i 15 e i 17 anni. Gli autori dei reati sono soprattutto uomini italiani tra i 35 e i 64 anni (circa il 60%), ma nella violenza di gruppo compare anche un dato inquietante: il 42% degli autori ha tra i 14 e i 17 anni. Molti abusi avvengono inoltre in famiglia, all’interno di quelle mura che dovrebbero proteggere, non ferire. Sul fronte digitale, la Polizia Postale rileva un’esplosione dei casi di pedopornografia, aumentati del 47% tra il 2020 (3.243 casi) e il 2021 (5.316 casi). L’adescamento online rappresenta il 10% del totale dei casi trattati e colpisce soprattutto i più vulnerabili: i preadolescenti tra i 10 e i 13 anni, con 306 vittime solo nel 2021.
Tra il 1° gennaio 2024 e il 30 giugno 2025, la Linea 114 Emergenza Infanzia di Telefono Azzurro ha registrato 184 casi di abuso sessuale offline e 79 casi online. La maggior parte delle vittime di abuso sessuale offline sono bambine: 113 casi, contro 38 maschi. Ma il dato più inquietante riguarda gli autori della violenza. Solo 14 aggressori sono sconosciuti alla vittima; in tutti gli altri casi si tratta di persone con cui il minore ha un legame di fiducia. Il dato più duro da affrontare riguarda i 67 episodi avvenuti in ambito familiare. Sul fronte digitale, i 79 casi di abuso sessuale online intercettati da Telefono Azzurro mostrano un quadro diverso, ma non meno preoccupante: maschi e femmine sono presi di mira in modo quasi equivalente. “I dati presentati evidenziano uno scenario drammatico: ogni abuso rappresenta una ferita profonda per la nostra società - sottolinea Caffo - Attraverso il nostro modello di intervento, basato su un approccio integrato che mette sempre al centro il bambino, dobbiamo offrire interventi tempestivi nelle situazioni di pericolo”.
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