Gli “eroi quotidiani” dell'Arma
L'edizione 2026 del Calendario storico dei Carabinieri è ispirata agli interventi di ogni giorno dei militari a favore dei cittadini e della sicurezza del Paese.

La «dedizione», il «senso del dovere», la «cura» degli altri. Parole che non sono e non debbono essere termini vuoti o desueti, ma che anzi debbono incarnarsi ogni giorno nel servizio reso alla sicurezza del Paese e di ogni cittadino. Ed è questo il filo rosso che lega le diciannove tavole e i dodici mesi dell'edizione 2026 del Calendario storico dell'Arma dei Carabinieri, presentato a Roma nelle sale dell'Auditorium. Un omaggio ai centomila "eroi quotidiani" in uniforme e alamari: uomini e donne che, ogni giorno, operano silenziosamente al servizio del Paese, nelle città e nei piccoli comuni, in Italia e all'estero. Le tavole, affidate ogni anno a matite e pennelli di un artista di fama, stavolta sono opera di Luigi Valeno, detto René, maestro della nuova pop art italiana. E rappresentano, con uno stile vivace e luminoso, i carabinieri protagonisti della vita quotidiana del Paese.
Un "classico" da un milione di copie
I testi che accompagnano le tavole sono a cura dello scrittore Maurizio De Giovanni (noto per la creazione di personaggi polizieschi di romanzi e fiction ormai entrati nell'immaginario collettivo, come il commissario Ricciardi) e fanno del calendario un oggetto da collezione, dunque, come quelli delle edizioni precedenti, tanto che viene stampato in oltre un milione e duecentomila copie e tradotto in otto lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo), con singolari versioni anche in dialetto sardo o friulano. Una sua copia la si può trovare appesa in un ufficio, ma anche in negozi, scuole, abitazioni private, poiché da decenni è diventato un piccolo simbolo di identità e memoria collettiva, capace di unire generazioni diverse e di rinnovare, anno dopo anno, il legame profondo tra l'Arma e il Paese. I testi della nuova edizione sono come tasselli di un mosaico, di un racconto unitario, sviluppato attraverso il "trait d'union" della lettera di un giovane carabiniere, appena arruolato, che racconta ai suoi genitori le ragioni della propria scelta. Le sue parole, intrise di entusiasmo e di rispetto per la divisa, si intrecciano con episodi di altruismo e coraggio tratti dalla quotidianità, in un contesto di vicende che cercano di trasmettere un pizzico della grande umanità e dedizione con cui i militari con gli alamari svolgono il proprio compito.

«Vogliamo essere vicini alle comunità»
'«Il calendario del 2026 parla dei nostri eroi quotidiani, del lavoro che svolge la piccola stazione dei carabinieri ma anche di quello del reparto più complicato, articolato e complesso», osserva il comandante generale dell'Arma, Salvatore Luongo. «Il nostro obiettivo è essere prossimi alle comunità e a quello che la comunità ci chiede», argomenta il comandante, perché «tantissime possono essere le operazioni di servizio, ma talvolta basta una parola a far cambiare la vita di una persona». Lo spirito del calendario è dunque quello di «arrivare alla parte più genuina della comunità, i giovani, che per noi sono il futuro». Per provare a farlo, spiega ancora Luongo, sono stati avviati «un confronto, uno studio e una ricerca costanti» per tradurre sulle pagine illustrate, mese dopo mese, un messaggio «attrattivo per i giovani e che potesse trasmettere loro i nostri valori, che sono importanti e riguardano il modo di vivere la comunità e la sicurezza. Un messaggio destinato a tutti coloro che coltivano, aggiunge il generale, «progetti di vita, non di morte. A loro offriamo il costante impegno, l'incessante dedizione, in una parola la cura». Concetti ribaditi dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, anch'egli intervenuto alla presentazione. «Vivendo a contatto con i cittadini, i carabinieri hanno la capacità di rapportarsi con chiunque in un modo straordinario che tutti ci invidiano quando andiamo all'estero - afferma -. Il mio più grande onore è vivere ogni giorno in mezzo a persone straordinarie, le Forze armate, che ogni giorno mi insegnano quali siano i valori su cui si fonda una nazione».
Il ricavato destinato a opere benefiche
La prefazione del calendario, ad opera del giornalista e scrittore Aldo Cazzullo, ricorda come i Carabinieri, nati nel 1814, abbiano attraversato la storia d'Italia fino a oggi, protagonisti dei momenti fondativi della Nazione, dal Risorgimento alla Resistenza fino agli anni Duemila. Mentre la postfazione, affidata ad un altro cronista-narratore come Massimo Lugli, racconta un episodio da lui vissuto in prima persona, emblematico della prontezza, del coraggio e della naturalezza con cui si riesce a dare sicurezza e conforto ai cittadini. Insieme al Calendario sono stati presentati l'Agenda 2026, che ne condivide tema e ispirazione, e il calendario da tavolo, dedicato ai Carabinieri nello sport, con un viaggio attraverso testi e immagini nel mondo degli atleti dell'Arma che si sono distinti non solo per risultati, ma anche per disciplina, lealtà e spirito di squadra, e il "planning da tavolo", dedicato invece ai Reparti a cavallo dell'Arma. Il ricavato della loro vendita sarà devoluto a sostegno di opere benefiche, in particolare all'Opera nazionale di assistenza per gli orfani dei militari dell'Arma dei Carabinieri e all'Ospedale pediatrico microcitemico di Cagliari.
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