Don Daniele, aggredito dalla baby-gang in oratorio: punirli, non demonizzarli

Già identificati i ragazzi autori del grave episodio nella parrocchia di Stradella, che ha scosso e indignato la città. Ma il giovane viceparroco invita a non rispondere alla violenza con la violenza
September 7, 2025
Don Daniele, aggredito dalla baby-gang in oratorio: punirli, non demonizzarli
Foto "Il Popolo" di Tortona | Don Daniele Lottari, il giovane viceparroco di Stradella vittima dell'aggressione
Quella che venerdì scorso doveva essere una festa per le premiazioni delle “Olimpiadi”, il centro estivo organizzato dall’oratorio San Giovanni Bosco di Stradella (provincia di Pavia ma diocesi di Tortona) prima della riapertura delle scuole, si è trasformata in un incubo per il viceparroco don Daniele Lottari e le famiglie presenti. Il giovane sacerdote, infatti, è stato preso di mira da un gruppo di minorenni, che fanno parte di una baby gang che da due mesi sta terrorizzando la città: la banda, infatti, è piombata in oratorio mentre erano in corso le premiazioni delle squadre, e ha iniziato a infastidire i bambini che erano sulle altalene, a rovesciare cassonetti e a lanciarsi un carrello della spesa. Quando don Lottari si è avvicinato, chiedendo loro di smetterla e di lasciare l’oratorio, una ragazza, componente della banda, ha dato in escandescenze, mettendo le mani addosso al sacerdote e iniziando a spintonarlo. Alcuni genitori si sono accorti di ciò che stava accadendo, hanno subito chiamato i carabinieri e si sono avvicinati a don Lottari per dargli supporto e allontanare la gang, che ha continuato con urla, sputi e minacce contro il sacerdote e i genitori fino all’uscita.
L’episodio ha subito avuto una rilevanza nazionale ed è stato ripreso da numerose testate e siti, anche con qualche ricostruzione eccessiva dell’accaduto. È stato lo stesso don Lottari, domenica scorsa, durante l’omelia della Messa, a fare riferimento alla vicenda, chiedendo di non “demonizzare” questi ragazzi, che invece vanno aiutati e «amati perché è Dio che ci ama»: «Non possiamo rispondere alla violenza con altra violenza – l’appello lanciato dal giovane viceparroco –. Le persone vanno amate perché è Dio stesso che ci ama. Questo non vuol dire essere buonisti: se una persona sbaglia va corretta, punita e, se necessario, anche denunciata, ma mai odiata». E ha rilanciato l’importanza dell’oratorio come punto di aggregazione per i giovani: «È un luogo che ci appartiene come comunità».
L'oratorio della parrocchia di Stradella, il provincia di Pavia e in diocesi di Tortona - Foto "Il Popolo" di Tortona
L'oratorio della parrocchia di Stradella, il provincia di Pavia e in diocesi di Tortona - Foto "Il Popolo" di Tortona
Tra i primi a esprimere solidarietà a don Lottari è stato il sindaco di Stradella, Gianpiero Bellinzona. «Siamo profondamente scossi e rammaricati per quanto accaduto a don Daniele, vittima di una vile aggressione durante un momento di festa all’oratorio – sottolinea il primo cittadino –. A lui e a tutti i presenti va la nostra solidarietà, il nostro affetto e la nostra vicinanza. Don Daniele e il nostro oratorio sono un punto di riferimento per tanti giovani e famiglie, nessun gesto di violenza potrà oscurare l’impegno e la testimonianza quotidiana di fede e accoglienza. La situazione, che ha visto, negli ultimi giorni, il ripetersi di episodi intollerabili da parte di alcuni minorenni, è all’attenzione delle forze dell’ordine e dell’autorità sanitaria, nel cui operato nutriamo la massima fiducia e siamo costantemente aggiornati sull’evolversi degli eventi. Questi episodi ci interrogano come comunità: è il momento di unirci ancora di più, educando al rispetto, nella massima collaborazione con le forze dell’ordine, per ristabilire la serenità nel nostro territorio».
Il sindaco ha assicurato che la collaborazione con le forze dell’ordine è costante: «Stiamo affrontando la situazione nei termini e nei modi che la legge consente, soprattutto perché si tratta di soggetti minori e la legge punta al recupero di questi ragazzi».
La minoranza consiliare, esprimendo la piena vicinanza a don Lottari e alla parrocchia, ha attaccato la giunta sulla questione sicurezza: «Ricordo che in passato abbiamo collaborato con ottimi risultati con le forze dell’ordine che garantiscono la costante presenza sul territorio, ma che grazie alla quotidiana collaborazione con me e con il vicesindaco Dino Di Michele, che aveva la delega alla Polizia locale, i risultati erano ottimi e non si verificavano episodi come quelli di quest’anno – sottolinea l’ex sindaco Alessandro Cantù –. È ora che il sindaco e l’attuale delegato alla Polizia locale, se non sono in grado di gestire in autonomia la situazione, si mettano a disposizione di carabinieri e polizia che hanno grande esperienza e hanno sempre avuto risultati soddisfacenti sul territorio».
Nel frattempo i carabinieri proseguono le indagini: sono già stati identificati quattro minorenni, tra cui la ragazza della banda che ha aggredito don Lottari in oratorio. La banda, infatti, negli ultimi mesi si è resa protagonista di atti vandalici e aggressioni in diverse zone della città.
Quello che è accaduto all’oratorio ha acceso un dibattito sul tema, anche a seguito delle parole di don Lottari, tra bisogno di garantire la sicurezza e tutela delle fragilità. «Anche i cosiddetti “maranza” vanno seguiti, tutelati e accompagnati, non usati come pretesto per le campagne d’odio – commenta Giulia Fossati, responsabile Diritti dei Giovani democratici Lombardia e portavoce Donne Pd provinciale –. Chi oggi strumentalizza, polarizza e trasforma in propaganda ciò che è accaduto in oratorio a Stradella, senza ascoltare nemmeno una parola della risposta di don Daniele, non sta facendo politica. Sta solo facendo pubblicità spicciola. C’è un forte disagio di fondo che non viene preso in considerazione e che sta crescendo sempre di più. Non sto dicendo che la ragazza non abbia responsabilità o che non debba essere punita. Ma a 16 anni il suo comportamento dimostra chiaramente che qualcosa nel sistema ha fallito. Finché non capiremo cosa non funziona, e perché la delinquenza giovanile è in aumento, continueremo ad assistere a episodi come questo».
Per Riccardo Valle, membro del Forum Giovani Regione Lombardia, «non si può permettere che questo disagio esploda colpendo ragazzi, anziani, sacerdoti o chiunque viva la città. Una comunità ha il dovere di proteggere innanzitutto le vittime, e al tempo stesso di intervenire sulle cause. Per questo credo che serva un doppio binario: prevenzione e sostegno a chi manifesta fragilità, per non lasciarlo scivolare nella violenza, ma anche fermezza e sicurezza immediata, perché la libertà di tutti non può essere sospesa in attesa di capire cosa non funziona nel sistema».

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